Rovereto, Storie
Camminare per Rovereto, come anche per Trento, è lo stesso che fare un salto nella storia che interseca le varie epoche in un pout-pourri molto accattivante. Il centro Storico della città della Quercia, seppure per forza di cose molto più piccolo rispetto a quello del capoluogo di Provincia, è un luogo molto suggestivo per chi riesce a coglierne la valenza storica con una breve passeggiata nel dedalo di viuzze che evocano i carrugi di Genova. La scoperta di Rovereto si snoda attraverso dei percorsi individuati dall’Assessorato al Turismo per permettere di godere di molteplici visioni della città: il percorso Storico che attraversa le vie più antiche del centro arrivando fino all'antico quartiere di Santa Maria; il percorso Visite e Scorci si snoda lungo il torrente Leno svelando le bellezze naturali della città; il percorso Botteghe storiche ripercorre l'antica storia commerciale artigiana, permettendo di visitare le botteghe storiche, tipiche e di tradizione trentina. Io ho messo le cose insieme per fare un itinerario unico che catturi all’occhio del visitatore le suggestioni che solo una città storica sa dare. Una parte del percorso è comunque compresa nel City Audio Tour, scaricabile (su lettore mp3 o su smartphone con lettore compreso) dal sito del Comune di Rovereto, dove oltre a registrazioni mp3 che illustrano il percorso (22 le tappe previste) è possibile scaricare anche la cartina con le indicazioni geografiche. Un altra applicazione, questa solo per smartphone o tablet (izi.TRAVEL scaricabile dal Google Play Store non supporta la fruizione offline) nella sua parte “Rovereto tra palazzi e musei” illustrerà, tramite una mappa interattiva (Google Maps) ed una guida audio, alcuni punti d’interesse a partire dal Mart per attraversare il centro storico ed arrivare al Museo della Guerra; nella medesima app anche descrizioni audio del Mart e del Museo storico ospitato nel castello (e loro mostre ivi tenute aggiornandola periodicamente). Altra App da segnalare è Rovereto Percorsi, in cui sono inseriti sia il “Giro del Monte Ghello”(2), il “sentiero delle Teragnole” e quello della Cesura(3). La maggior parte dei palazzi toccati dal mio itinerario saranno comunque descritti nel libro, almeno in quello virtuale.
Camminare per Rovereto, come anche per Trento, è lo stesso che fare un salto nella storia che interseca le varie epoche in un pout-pourri molto accattivante. Il centro Storico della città della Quercia, seppure per forza di cose molto più piccolo rispetto a quello del capoluogo di Provincia, è un luogo molto suggestivo per chi riesce a coglierne la valenza storica con una breve passeggiata nel dedalo di viuzze che evocano i carrugi di Genova. La scoperta di Rovereto si snoda attraverso dei percorsi individuati dall’Assessorato al Turismo per permettere di godere di molteplici visioni della città: il percorso Storico che attraversa le vie più antiche del centro arrivando fino all'antico quartiere di Santa Maria; il percorso Visite e Scorci si snoda lungo il torrente Leno svelando le bellezze naturali della città; il percorso Botteghe storiche ripercorre l'antica storia commerciale artigiana, permettendo di visitare le botteghe storiche, tipiche e di tradizione trentina. Io ho messo le cose insieme per fare un itinerario unico che catturi all’occhio del visitatore le suggestioni che solo una città storica sa dare. Una parte del percorso è comunque compresa nel City Audio Tour, scaricabile (su lettore mp3 o su smartphone con lettore compreso) dal sito del Comune di Rovereto, dove oltre a registrazioni mp3 che illustrano il percorso (22 le tappe previste) è possibile scaricare anche la cartina con le indicazioni geografiche. Un altra applicazione, questa solo per smartphone o tablet (izi.TRAVEL scaricabile dal Google Play Store non supporta la fruizione offline) nella sua parte “Rovereto tra palazzi e musei” illustrerà, tramite una mappa interattiva (Google Maps) ed una guida audio, alcuni punti d’interesse a partire dal Mart per attraversare il centro storico ed arrivare al Museo della Guerra; nella medesima app anche descrizioni audio del Mart e del Museo storico ospitato nel castello (e loro mostre ivi tenute aggiornandola periodicamente). Altra App da segnalare è Rovereto Percorsi, in cui sono inseriti sia il “Giro del Monte Ghello”(2), il “sentiero delle Teragnole” e quello della Cesura(3). La maggior parte dei palazzi toccati dal mio itinerario saranno comunque descritti nel libro, almeno in quello virtuale.
Itinerario: P.le Orsi/Corso Rosmini/v.Paoli/v.Baratieri/P.XXV Aprile/v.Piomarta/C. Bettini/ P.za Rosmini/ Corso Rosmini/ v.Fontana/ B.S.Caterina/ v.Garibaldi/ v.Mazzini/ P.Loreto/ P.Battisti/ v.Rialto/ P.za S.Marco/ v.lo del Portello/ v.Mercerie/ P.Malfatti/ P.Erbe/ P. D.Chiesa/ P. Suffragio/ v.Portici/ P.Podestà/ v.d.Terra/ P.S.Marco/ v.Rialto/v.Valbusa Grande/v.Rigatti/v.Valbusa piccola/v.delle Fosse/ v.Castelbarco/ Castello
Partenza/Accesso: Rovereto, Stazione FS Piazzale Orsi m.180
Arrivo: Castello dei Castelbarco, Museo Storico Italiano della Guerra
Lunghezza/Tipo: 6,1 km./T
Quota max.: 220 m.
Dislivello compl.: 40 m. circa
Tempo compl.: 1 h. 30’ più eventuali visite a Musei o Palazzi
Punti Ristoro: Un po’ ovunque sul tragitto. Fontane: idem
Info: APT Rovereto e Vallagarina, 0464 430363/www.visitrovereto.it
Partenza/Accesso: Rovereto, Stazione FS Piazzale Orsi m.180
Arrivo: Castello dei Castelbarco, Museo Storico Italiano della Guerra
Lunghezza/Tipo: 6,1 km./T
Quota max.: 220 m.
Dislivello compl.: 40 m. circa
Tempo compl.: 1 h. 30’ più eventuali visite a Musei o Palazzi
Punti Ristoro: Un po’ ovunque sul tragitto. Fontane: idem
Info: APT Rovereto e Vallagarina, 0464 430363/www.visitrovereto.it
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Partiamo dalla Stazione ferroviaria (costruita nel 1859 e ristrutturata dopo le devastazioni della II° Guerra Mondiale) percorrendo il centralissimo ed alberato Corso Rosmini, vera via del commercio della città. Già qui lo sguardo attento nota, tra i palazzi moderni (al posto della vecchia stazione delle Autocorriere ora sorge un modernissimo centro commerciale dall’ardita silhouette) si notano quelli che furono i palazzi sei-settecenteschi appartenuti a nobili e ricchi commercianti, ora sedi di scuole, uffici, alberghi. Arrivati a metà via il semaforo pedonale ferma i nostri passi proprio in prossimità del predetto Centro Commerciale. Prendiamo a sx. per via Paoli, anche qui con molteplici attività commerciali. Dopo una mezza dozzina di incroci prendiamo per via Piomarta girando poi alla prima a dx. Entriamo nei Giardini Perlasca attraversandoli per sbucare dall’altra parte, in leggera salita e girando a dx., nel tuttora maestoso corso Bettini, ex via imperiale, progettato dall’architetto Rosmini in pieno Illuminismo (1771) e che funge da punto di congiunzione fra il volto antico della città, costituito dal meraviglioso nucleo tardo-medioevale oltre Piazza Rosmini, ed il suo volto moderno, il MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto che racchiude in sé anche la Biblioteca Civica e l’Auditorium dedicato a Fausto Melotti. Il Museo ed il Polo Culturale annesso furono progettati nel 1992 dal ticinese Mario Botta, in collaborazione con Giulio Andreolli. Subito dopo il MART troviamo, sulla dx. lo storico Teatro Zandonai, edificato tra il 1782 ed il 1783 ma completato solo nel 1871. Altri storici Palazzi sul corso sono: Palazzo Fedrigotti (anch’esso progettato da Rosmini alla fine del ‘700, comprensivo dei giardini); Palazzo Piomarta (in stile classico di cui si ignora il progettista; nelle sue sale altresì un lapidario con memorie di roveretani illustri, ed il busto di Tartarotti); Palazzo dell’Annona (destinato alla conservazione del grano, del 1772); Palazzo Alberti (il più ornato della via all’esterno ma altrettanto decorato all’interno, con lavori di maestri veronesi).
Proseguiamo nel percorso quasi settecentesco percorrendo Corso Bettini fino alla strettoia che introduce all’anticamera della Rovereto antica, Piazza Rosmini. La piazza, aperta nel 1852, accoglie dal 1895 la splendida fontana circolare, da allora simbolo della dovizia d'acqua di Rovereto. Abbellisce la piazza il palazzo rinascimentale Del Ben - Conti d'Arco, attuale sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto ed in passato dell'Accademia degli Agiati. Chiude la piazza, verso via Orefici, la piccola piazzetta omonima del palazzo, dove si trova il busto di Clementino Vannetti , opera dello scultore Carlo Fait.
Anziché proseguire in linea retta inoltrandoci nella Rovereto Storica, scendiamo lungo Corso Rosmini. Oltre alla maestosità del Corso, per la verità un po’ attenuata dal traffico, abbiamo il tempo di accorgerci subito sulla sx. del busto di Riccardo Zandonai, altra opera di Carlo Fait. Poco più sotto, sempre sulla sx., Palazzo Rosmini-Balista (civ. 13) con la statua dedicata all’illustre Antonio sull’altro lato della strada, in un giardinetto recintato, postavi nel 1879 dal centro della Piazza omonima dove venne costruita l’attuale fontana. Poco sotto, proseguendo nello sguardo sulla dx. troviamo altri palazzi datati fine ‘800-primi ‘900: quello delle Poste, l’istituto Magistrale, il Palazzo di Giustizia.
Arrivati al semaforo dove poco prima avevamo voltato per la via Paoli (sulla dx.) giriamo invece sulla sx., imboccando via Fontana. Dall’una e dall’altra parte della strada la prosecuzione del commercio con un negozio via l’altro. Arriviamo quindi in Borgo S.Caterina che lasciamo immediatamente girando a sx. ed entrando nella stretta ma importante via Garibaldi, affollatissima per tutto il giorno nelle ore di apertura dei negozi ma che preclude il rumore del traffico alle nostre orecchie. Percorriamo la via fino alla sua conclusione, tra palazzi che videro passare parrucche e redingote della fine del ‘700 ma anche recenti costruzioni, o per meglio dire rifacimenti, tutte datate dopo il secondo conflitto mondiale. All’incrocio con via Stoppani (sx.) e via Scuole (dx.) uno slargo porta la via a denominarsi col nome di un altro protagonista del Risorgimento italiano, Giuseppe Mazzini. La resa visiva non cambia ma la strada sale leggermente (da notare sulla sx. la piazzetta e la chiesetta dedicata a S.Maria di Loreto).
Arriviamo ad un altro slargo che si rivela essere la Piazza C.Battisti, dove confluiscono la via Mazzini appunto, la via Orefici proveniente da piazza Rosmini, la via Roma e la via Rialto, nonché il Vicolo del Messaggero dietro la Torrefazione Bontadi ( Museo del Caffè all’interno). Dopo una sosta al sempre affollato bar della Torrefazione ed alcune foto alla bella piazza ed alla fontana (emula se pur minore del Nettuno in Piazza Duomo a Trento), proseguiamo lungo via Rialto. Lungo il percorso giungiamo (al primo bivio tenere la sx. al secondo la dx.), oltrepassando magari dopo averle visitate molte botteghe storiche (in questa via avevano sede la sinagoga e l’entrata del ghetto ebraico), alla venezianissima Porta di S.Marco (affresco sull’architrave) seguita poi dallo slargo di Piazza S.Marco con l’omonima chiesa. Sembra proprio di stare in un angolo di Venezia.
Lasciando piazza e chiesa alla nostra sx. percorriamo pochi metri di via della Terra. Giusto prima del portico (guardando in su scorgiamo la Torre Civica che bonaria sembra vegliare sulla città) prendiamo a dx. per il Vicolo del Portello, che ci condurrà in pochi metri su via Mercerie e in due splendide piazzette di Rovereto, piazza Malfatti e, poco oltre piazza Erbe. Alla fine di questa, continuando per pochi metri su via Mercerie (la strada alla dx.) troviamo sulla sx. il palazzo Todeschi e la targa posta a ricordo di W.A.Mozart. Torniamo indietro in p. Erbe e teniamo la dx. inoltrandoci in p. Damiano Chiesa (ormai ridotta ad un parcheggio. In fondo la chiesa di S. Carlo (cui era dedicata la piazza un tempo). Giriamo decisamente a sx. nella piazza del Suffragio (chiesa omonima in fondo) e facciamo il giro dell’isolato riprendendo p. Malfatti in prossimità della scala. Qui imbocchiamo il portico sulla dx. (via Portici appunto, in un punto sembra di percorrere un corridoio) che, dopo il Museo F.Depero nella casa dell’artista (l’entrata sarebbe in via della Terra ma provvisoriamente si entra da qui) ci fa sbucare nel cuore della vita politica di Rovereto, la Piazza Podestà col Palazzo Pretorio (Municipio) ed un mortaio della Grande Guerra ai piedi delle mura del castello. Due passi più in là la strada prosegue verso la Vallarsa (a sx.) mentre girando a dx. (solo a piedi) attraversiamo il fiume Leno sul Ponte Forbato, verso l’antico rione di S.Maria. Tornando alla convergenza tra le due vie saliamo lungo via della Terra, in una nuova immersione nel passato. 50 metri bastano per girare a dx. e salire lungo la salita Castelbarco che porta al Castello omonimo ed a via delle Fosse dove poi è posta l’entrata del Museo Storico della Guerra, meritevole d’una visita. Davanti la scala, ancora in via della Terra, l’entrata della Casa Depero, attualmente in ristrutturazione (2016-17 ma il museo è aperto). Caratteristico il portale, poco più in là, di Palazzo Frizzi-Brunatti. Il giro termina qui ma chi volesse potrebbe eventualmente imboccare direttamente l’itinerario successivo, il giro del Monte Ghello, che dal castello parte.
Proseguiamo nel percorso quasi settecentesco percorrendo Corso Bettini fino alla strettoia che introduce all’anticamera della Rovereto antica, Piazza Rosmini. La piazza, aperta nel 1852, accoglie dal 1895 la splendida fontana circolare, da allora simbolo della dovizia d'acqua di Rovereto. Abbellisce la piazza il palazzo rinascimentale Del Ben - Conti d'Arco, attuale sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto ed in passato dell'Accademia degli Agiati. Chiude la piazza, verso via Orefici, la piccola piazzetta omonima del palazzo, dove si trova il busto di Clementino Vannetti , opera dello scultore Carlo Fait.
Anziché proseguire in linea retta inoltrandoci nella Rovereto Storica, scendiamo lungo Corso Rosmini. Oltre alla maestosità del Corso, per la verità un po’ attenuata dal traffico, abbiamo il tempo di accorgerci subito sulla sx. del busto di Riccardo Zandonai, altra opera di Carlo Fait. Poco più sotto, sempre sulla sx., Palazzo Rosmini-Balista (civ. 13) con la statua dedicata all’illustre Antonio sull’altro lato della strada, in un giardinetto recintato, postavi nel 1879 dal centro della Piazza omonima dove venne costruita l’attuale fontana. Poco sotto, proseguendo nello sguardo sulla dx. troviamo altri palazzi datati fine ‘800-primi ‘900: quello delle Poste, l’istituto Magistrale, il Palazzo di Giustizia.
Arrivati al semaforo dove poco prima avevamo voltato per la via Paoli (sulla dx.) giriamo invece sulla sx., imboccando via Fontana. Dall’una e dall’altra parte della strada la prosecuzione del commercio con un negozio via l’altro. Arriviamo quindi in Borgo S.Caterina che lasciamo immediatamente girando a sx. ed entrando nella stretta ma importante via Garibaldi, affollatissima per tutto il giorno nelle ore di apertura dei negozi ma che preclude il rumore del traffico alle nostre orecchie. Percorriamo la via fino alla sua conclusione, tra palazzi che videro passare parrucche e redingote della fine del ‘700 ma anche recenti costruzioni, o per meglio dire rifacimenti, tutte datate dopo il secondo conflitto mondiale. All’incrocio con via Stoppani (sx.) e via Scuole (dx.) uno slargo porta la via a denominarsi col nome di un altro protagonista del Risorgimento italiano, Giuseppe Mazzini. La resa visiva non cambia ma la strada sale leggermente (da notare sulla sx. la piazzetta e la chiesetta dedicata a S.Maria di Loreto).
Arriviamo ad un altro slargo che si rivela essere la Piazza C.Battisti, dove confluiscono la via Mazzini appunto, la via Orefici proveniente da piazza Rosmini, la via Roma e la via Rialto, nonché il Vicolo del Messaggero dietro la Torrefazione Bontadi ( Museo del Caffè all’interno). Dopo una sosta al sempre affollato bar della Torrefazione ed alcune foto alla bella piazza ed alla fontana (emula se pur minore del Nettuno in Piazza Duomo a Trento), proseguiamo lungo via Rialto. Lungo il percorso giungiamo (al primo bivio tenere la sx. al secondo la dx.), oltrepassando magari dopo averle visitate molte botteghe storiche (in questa via avevano sede la sinagoga e l’entrata del ghetto ebraico), alla venezianissima Porta di S.Marco (affresco sull’architrave) seguita poi dallo slargo di Piazza S.Marco con l’omonima chiesa. Sembra proprio di stare in un angolo di Venezia.
Lasciando piazza e chiesa alla nostra sx. percorriamo pochi metri di via della Terra. Giusto prima del portico (guardando in su scorgiamo la Torre Civica che bonaria sembra vegliare sulla città) prendiamo a dx. per il Vicolo del Portello, che ci condurrà in pochi metri su via Mercerie e in due splendide piazzette di Rovereto, piazza Malfatti e, poco oltre piazza Erbe. Alla fine di questa, continuando per pochi metri su via Mercerie (la strada alla dx.) troviamo sulla sx. il palazzo Todeschi e la targa posta a ricordo di W.A.Mozart. Torniamo indietro in p. Erbe e teniamo la dx. inoltrandoci in p. Damiano Chiesa (ormai ridotta ad un parcheggio. In fondo la chiesa di S. Carlo (cui era dedicata la piazza un tempo). Giriamo decisamente a sx. nella piazza del Suffragio (chiesa omonima in fondo) e facciamo il giro dell’isolato riprendendo p. Malfatti in prossimità della scala. Qui imbocchiamo il portico sulla dx. (via Portici appunto, in un punto sembra di percorrere un corridoio) che, dopo il Museo F.Depero nella casa dell’artista (l’entrata sarebbe in via della Terra ma provvisoriamente si entra da qui) ci fa sbucare nel cuore della vita politica di Rovereto, la Piazza Podestà col Palazzo Pretorio (Municipio) ed un mortaio della Grande Guerra ai piedi delle mura del castello. Due passi più in là la strada prosegue verso la Vallarsa (a sx.) mentre girando a dx. (solo a piedi) attraversiamo il fiume Leno sul Ponte Forbato, verso l’antico rione di S.Maria. Tornando alla convergenza tra le due vie saliamo lungo via della Terra, in una nuova immersione nel passato. 50 metri bastano per girare a dx. e salire lungo la salita Castelbarco che porta al Castello omonimo ed a via delle Fosse dove poi è posta l’entrata del Museo Storico della Guerra, meritevole d’una visita. Davanti la scala, ancora in via della Terra, l’entrata della Casa Depero, attualmente in ristrutturazione (2016-17 ma il museo è aperto). Caratteristico il portale, poco più in là, di Palazzo Frizzi-Brunatti. Il giro termina qui ma chi volesse potrebbe eventualmente imboccare direttamente l’itinerario successivo, il giro del Monte Ghello, che dal castello parte.