N.B. Le tracce gpx e le cartine con i tracciati sono solamente indicative e potrebbero non rappresentare in modo corretto il percorso. Il percorso è modificabile insindacabilmente dal Capogita in base ad esigenze meteorologiche o personali, sulla base di valutazioni e ponderazioni fatte in itinere e per motivi assolutamente importanti, secondo dette valutazioni. Le date delle escursioni sono puramente indicative. Le presentazioni senza data sono gite che si effettueranno in data da destinarsi o in preparazione. Spesso le escursioni non sono state fatte o provate in precedenza quindi abbiate pazienza per eventuali inesattezze sul percorso in itinere. PER CONTATTARMI PER LE ESCURSIONI USATE IL NUMERO 3703431918 possibilmente con SMS o Whatsapp. Altri Contatti per le escursioni: Ezio 3384644057 Juliet 3456074555 Renato 3358267681 Agatino 3278718417 |
Indicazioni sulla sicurezza
1) Preparate il vostro itinerario 2) Scegliete un percorso adatto alla vostra preparazione 3) Scegliete equipaggiamento e attrezzatura idonei 4) Consultate I bollettini nivometereologici 5) Partire da soli è più rischioso 6) Lasciate informazioni sul vostro itinerario e sull’orario approssimativo di rientro 7) Non esitate ad affidarvi ad un professionista 8) Fate attenzione alle indicazioni e alla segnaletica che trovate sul percorso 9) Non esitate a tornare sui vostri passi 10) In caso di incidente date l’allarme chiamando il numero unico per le emergenze 112 Come immaginerai, la percorribilità degli itinerari in un ambiente montano è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Prima di partire, informati sullo stato del percorso contattando il gestore dei rifugi sul tuo percorso, le guide alpine, i centri visitatori dei parchi naturali e gli uffici turistici. |
Naturalmente la decisione della effettuazione o meno dell'escursione dipende dal meteo (1/2 giorni prima) ad insindacabile giudizio del Capogita. Se possibile si effettuerà un cambio di destinazione (stessa modalità) Le Escursioni sono riservate ai tesserati. Da quest'anno è possibile effettuare il versamento di Euro 5 per ogni escursione a cui si partecipa senza essere iscritti.
Per contatti SMS o Whatsapp al 3703431918 dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì.
Costi: Tessera annuale (per 2023) 20 euro- rinnovo 15 euro- tessera Insieme (2 tessere) 30 euro (comprensive di assicurazione infortuni e di tutte le uscite)
Eventuali costi di trasporto, pranzi,bevande, ingressi, visite guidate e pernottamenti sono a carico del partecipante qualora siano parte integrante nell’escursione. Per il resto vedere il regolamento
Enrico di Camminare Insieme
Per contatti SMS o Whatsapp al 3703431918 dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì.
Costi: Tessera annuale (per 2023) 20 euro- rinnovo 15 euro- tessera Insieme (2 tessere) 30 euro (comprensive di assicurazione infortuni e di tutte le uscite)
Eventuali costi di trasporto, pranzi,bevande, ingressi, visite guidate e pernottamenti sono a carico del partecipante qualora siano parte integrante nell’escursione. Per il resto vedere il regolamento
Enrico di Camminare Insieme
Le nostre escursioni per il 2023
Sotto ad ogni pulsante corrisponde una pagina. Se il link non funziona la pagina è in preparazione.
Ecco le escursioni in programma a gennaio e febbraio 2023. Le eventuali infrasettimanali (escluse le festività ed agosto) saranno pubblicate mano a mano con preavviso di circa una settimana.
LEGENDA: E=escursionistica F=Facile M=Media D=Difficile EE=Escursionistica per Esperti
SI RICORDA CHE LE DATE SONO RELATIVE E CHE VANNO VERIFICATE AI NUMERI INDICATI NEI CONTATTI SOPRA
La nostra gita comincia in loc. San Giacomo. Alzandoci di quota incontriamo le case della loc. Foci; da lì si inerpica il sentiero cosiddetto della Maddalena. Alla località di Santa Maddalena, una casa abbandonata ha al suo fianco una bellissima cappella del XII secolo ricca di affreschi, purtroppo non visitabili a causa del pericolante stato della struttura. Proseguiamo sulla strada della Pinza prima e quella piana che porta all’attacco del sentiero che sale, in 40 minuti circa, verso la Capanna Santa Barbara e l’omonima chiesa. Passata la chiesa, il sentiero prosegue su ripido sentiero attrezzato. Giungiamo all’innesto del sentiero con quello che scende dalla cima della Rocchetta. Dal sentiero dei Fontanoni, salendo alcuni tornanti, scopriamo dei portali nelle rocce che corrispondono ad alcuni stollen della Prima guerra mondiale. Ritorno per altro sentiero alla località S.Giacomo.
Partenza: parcheggio San Giacomo Lunghezza: circa 5 km (andata), circa 6.5 km (ritorno) Tempo di percorrenza: ca. 3.5 ore (andata), ca 2.5 ore (ritorno) Altitudine: 130mslm – 750mslm |
Percorsi: Ci saranno due percorsi, per tutti i gusti, con diverso dislivello e lunghezza.
1° Pregasina/ Punta Larici/ Bocca Larici/ Monte Palaer/ Passo Rocchetta/ Passo Guil/ M.Guil/ Passo Chiz/ Cima Nara/ Cima Bal/ Cima Strussia/ Bocca da Lè/ Cima Nodice 2° Pregasina/ Bocca Larici/ Malga Palaer/Bocca da Lè (Scala Santa, Cima Nodice) Link Outdoor Aktive: percorso 1 https://out.ac/IJNBbG percorso 2 https://out.ac/IJN94T Partenza: Pregasina, parcheggio sotto la chiesa di S.Giorgio ore 8.30 Dislivello: percorso 1 in salita 969 m. in discesa m. 969, altitudine max. 1355 e min.520 Percorso 2 in salita 564 m. in discesa m. 564, altitudine max. 959 e min. 520 Lunghezza percorso: 1° 11,2 km. 2° 8,3 km. Durata: 1° 5.00 h. 2° 3,15 h. Difficoltà: 1°E/M 2° E/F |
Il Giro delle Tre Cime del Bondone è, per antonomasia, l'itinerario trekking della zona di Trento e, probabilmente, il percorso più interessante dell'intero Gruppo del Bondone - Stivo.
Come si evince dal nome, il giro tocca le tre elevazioni che cingono a sud la piana delle Viote ovvero il Cornetto, il Doss D-Abramo e la Cima Verde rispettivamente. Si tratta di un-escursione completa che alla semplice camminata aggiunge un breve tratto più -avventuroso lungo il sentiero 638A che porta al Doss D-Abramo, un facile percorso attrezzato che supera una fascia rocciosa di circa 25m (salendo da Nord-Ovest) e raggiunge la piatta sommità della cima dove svetta la croce di ferro. Dislivello: in salita 800 m. Lunghezza percorso: circa 11,0 km. Durata: 5,00 ore di solo cammino Difficoltà: EE/M |
LE PIRAMIDI DI SEGONZANO E L’EMOZIONANTE CASCATA DEL LUPO (TN)
DOMENICA 4 giugno 2023 (Escursione con Guido Antonio Lanaro) Dislivello positivo (salita): 700 m Durata: 5 ore di effettivo cammino Sviluppo chilometrico: 14 km circa. Quota massima: 1050 m Difficoltà: Media Ritrovo: il 14 maggio alle ore 7,30 a Schio (VI) Piazzale Divisione Acqui (vicino stazione dei pullman), per altri ritrovi contattare l’accompagnatore. Descrizione Come può un masso di 100 chili rimanere in bilico su una sottilissima torre di sabbia alta più di 40 metri? E soprattutto, come può trattarsi di un fenomeno naturale? Le Piramidi di Segonzano sono proprio una rarità del mondo naturale. L’escursione prevede anche la visita all’emozionante Cascata del Lupo, salto d’acqua di circa 36 metri, camminando lungo una stretta gola intagliata nel porfido. Il costo a persona è di 15 euro comprensivo di: 1) costo dell’accompagnatore di media montagna con assistenza e spiegazioni. Esclusi: 1) Escluso i viaggi di andata e ritorno; 2) Il pranzo al sacco. Sconto sulla quota a chi presenterà la tessera di CAMMINARE INSIEME Equipaggiamento: scarpe da trekking (anche basse) con buone suole; giacca, pile, berretto, vestirsi a strati, mantellina impermeabile, pranzo al sacco e borraccia da litro. Eventuali indumenti di ricambio. L'evento potrà subire delle modifiche a seconda delle condizioni meteo. PER ISCRIZIONI CONTATTARE telefonicamente o su whatsapp Lanaro Guido Antonio: accompagnatore di media montagna collegio guide alpine del Veneto; Maestro di sci alpino collegio provincia di Trento. Cell.: 349 4649268 Pagine facebook: Camminare in Italia e Guido Antonio Lanaro Mail: guidoantl@gmail.com Telegram: camminare in Italia Gruppo whatsapp: camminare in Italia |
Dal parcheggio a Santa Valburga vicino al municipio (circa 1150 m) dalla chiesa imbocchiamo il sentiero "Talweg" attraverso prati e boschi in un'escursione in gran parte pianeggiante fino ai masi Unter-Durach (1269 m); qui a sinistra, poi seguiamo le indicazioni per il sentiero "Percorso della parte soleggiata" prima in breve salita ripida e poi in parte anche in piano attraverso boschi e prati attraverso i masi di Außer-Durach fino al maso Thal e successivamente ai masi Eggen (ca. 1420 m; da Santa Valburga circa 2 ore; gli orari di apertura della possibilità di ristoro Eggen sono disponibili presso l'ufficio turistico). - Discesa: Seguire l'indicazione "Santa Valburga" e seguire i segnavia 1 ai margini del prato fino al Maso Neuberg e sulla strada forestale moderatamente ripida fino a Santa Valburga (dai masi Eggen 3 ½ ora).
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Sabato 17 giugno Monte Ortigara - altopiano di Asiago contatti al link vedi sotto
Percorso adatto a tutti di notevole interesse botanico, paesaggistico, geologico e storico da testare nel periodo da maggio ad ottobre. Il punto di partenza è il piazzale del Passo Brocon, raggiungibile dalla SS 47 della Valsugana prendendo l’uscita per l’Altopiano del Tesino o, se si proviene dal Primiero, dalla strada per la Valle del Vanoi. Grazie alla sua posizione, il sentiero offre una spettacolare veduta a 360° sulle Pale di San Martino, il Lagorai, la Marmolada, il monte Coppolo, il vicino monte Agaro e le Vette Feltrine. Lungo il percorso si possono ammirare sia le testimonianze della Grande Guerra sia una grande vastità di fiori e piante. Situate lungo il tragitto delle bacheche indicanti la descrizione del luogo in cui vi trovate, il tipo di terreno e le varie specie di fiori che si possono vedere. L'escursione inizia seguendo una mulattiera della Prima Guerra Mondiale per poi risalire lungo il pendio attraverso ampi tornanti. Si intravedono fiori di ogni tipo, soprattutto nelle fessure delle rocce. Lungo quasi tutto il sentiero le rocce sono calcaree dell'epoca giurese e cretacea dell'era mesozoica. Oltre il Col del Boia il terreno diventa più acido e lascia il posto a scure rocce cristalline: il granito di Cima d'Asta e le filladi quarzifere. La duplice geologia del suolo è il motivo principale della varietà botanica che contraddistingue l’itinerario.
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Domenica 18 giugno altopiano di Lavarone - Altopiani trentini. Passando per: Forte Belvedere, la scultura dell'artista Martalar "il Drago Vaia" , alcune caratteristiche contrade e il suo bellissimo lago. Contatti al link sotto
Dal parcheggio del rif. Panarotta a q. 1693, dove beviamo il caffè preescursione, saliamo subito la Cima Panarotta (2000), fino all’anno scorso stazione sciistica ed ora “declassata” al rango di località estiva. Dopo una breve discesa conincia la vera salita lungo la dorsale che porta, infine, alla vetta del Fravort (2345) dove spicca il nuovo bivacco, installato da Alpini e Schutzen, proprio nel maggio 2023, in sostituzione del vecchio, sepolto qualche inverno fa da un crollo strutturale. Il panorama, intravvisto comunque anche più in basso, è favoloso. Si scende poi fino a quota 2130 e si risale di nuovo fino ai 2380 m. del monte Gronlait. Per altro sentiero si scende di nuovo verso la Panarotta ed il parcheggio.
Dati Tecnici Lunghezza 18,2 km Dislivello +1100 m. Tempo impiegato in cammino 6,40 h. Valutazione personale EE/MD |
Dalla Malga Cengledino, dove arriva la strada da Zeller (it.225), crocevia da cui dipartono i vari itinerari escursionistici della zona (225, 225°, 225b, 235), in piano su strada forestale si gira a sinistra e, dopo pochi metri, lasciata la strada e l’it. 225b per Le Sole, si imbocca sulla destra un sentiero che si alza diagonalmente nel bosco. Attraversati un canale segnato dalle valanghe e una piccola conca erbosa (Busa dela Nef) si rimonta la soprastante rampa fino ad uscire al limitare del bosco sulla dorsale SE del Monte Cengledino. La si percorre lungamente e con vista sempre più ampia sull’intera Val Rendena, le Dolomiti di Brenta, le Alpi Ledrensi e i Monti della Val Breguzzo, si raggiunge la cima Cengledino o Campantich. Alla vicina selletta si intercetta da destra il sentiero 235° che arriva dal Pian de San Martin e si continua con percorso spettacolare lungo l’ondulata cresta erbosa che si alza progressivamente fino alla quota 2287 dalla quale si ha una bella veduta sui Laghi di Valbona. Si cala per il crinale che diventa ora più esile e presenta qualche passaggio leggermente esposto, per passare poi nel versante rivolto ai laghi, che si discende con stretti tornanti ad immettersi sul sent. 225 poco sopra il lago superiore. Ritorno col 225 fino al Baito dele Laste e poi col 225 con un giro un po’ più largo, si torna alla Cengledino ed al parcheggio. Lungh. 9,5 km. Disl. 630 m. Tempo 5,00 h. Valutazione E/M. Pranzo al sacco Ritrovo ore 9.00 parcheggio Ca Biana- Zeller (Tione).
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Domenica 25 giugno escursione alle Vette feltrine - il giardino delle Dolomiti (durante la fioritura di parecchi endemismi) con il botanico prof. Silvio Scortegagna.
Per contatti vedi link sotto
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Dal rif. Paludei (1059) ci incamminiamo sul sentiero 444 che risale scosceso le pendici della Vigolana fino ad arrivare, a q. 1922, sotto la guglia dove svetta La Madonnina (1967) ed il bivacco, di nuova posa (pochi anni fa). Al bivio tra i sentieri 425 e 435 ci incamminiamo verso sinistra per quest’ultimo, salendo poi ancora per il sentiero 450 fino alla vetta della Vigolana (2142), dove probabilmente mangeremo. Incontrando il sentiero 425 che arriva dal bivacco, lo percorriamo fino al Becco di Filadonna (2150, sulla piccola croce raggiungibile però solo con un passaggio di 1° grado, mentre la croce maggiore si trova a quota 2111). Scendiamo poi per il sentiero 442 fino al bivio per il sentiero 432 (possibilità di scendere in 5’ fino al rif. Casarota) che prenderemo per tornare, su sentiero molto esposto in alcuni punti, fino al punto di partenza.
Dati tecnici Lunghezza 12,4 km Dislivello +1210 m. Tempo impiegato in cammino 5,30 h. Valutazione personale E/M |
Da Vignola Falesina ci incammineremo su antiche vie mai lasciate ed ora riunite in vari sentieri tematici che spaziano dal Perginese, alla Val dei Mocheni ed alla Panarotta. A Vignola Falesina visiteremo (?) il museo delle Miniere che ricorda l’epopea del lavoro secolare nelle miniere nei dintorni di Pergine. Infine salita e visita al Forte Busa Grande. Ritorno con giro ad anello. Pranzo al Sacco, presumibilmente al Forte.
Dati tecnici Lunghezza 12,5 km Dislivello +810 m. Tempo impiegato in cammino 4,30 h. Valutazione personale E/M |
La Strada delle 52 gallerie (o Strada della Prima Armata) é un percorso di straordinario interesse storico ambientale, una mulattiera militare costruita durante la Grande Guerra sul massiccio del Pasubio. Il suo tracciato inizia a Bocchetta Campiglia (1.216 m sul livello del mare) e termina alle Porte del Pasubio (1.928 m),inerpicandosi sul versante meridionale del Monte tra ardite guglie, profonde forre e scoscese pareti rocciose. Il fine primario della costruzione della “Strada delle gallerie” era quello di consentire il transito di uomini e salmerie in qualsiasi stagione e con qualsiasi tempo, al coperto dalla vista e dall’offesa del nemico, al contrario della rotabile degli Scarubbi, percorribile anche da autocarri, ma soltanto nella stagione estiva e nelle ore notturne nonostante il mascheramento, essendo esposta alla vista degli osservatori di artiglieria austriaci appostati sul M. Majo, sul M. Toraro, sul M. Seluggio e sul M. Cimone.
Dati tecnici Lunghezza 12,0 km Dislivello +1140 m. Tempo impiegato in cammino 6,00 h. Valutazione personale E/M |
Un’escursione che è un viaggio nel tempo: l’itinerario di Calà del Sasso, infatti, risale al XV° secolo sotto la signoria di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, che appoggiò la costruzione di una lunga scalinata scavata nella roccia e costeggiata da una canaletta. Questo percorso doveva servire per trasportare con più facilità i tronchi d’albero dal paese di Sasso fino al canale del Brenta dove, poi, partivano verso l’Arsenale di Venezia per costruire la flotta navale della Serenissima. L’itinerario veniva svolto principalmente in discesa e per questo ha preso il nome di “Calà” ovvero “calare, scendere”.
Dislivello: in salita 1200 m. Lunghezza percorso: circa 15,6 km. Durata: 6,10 ore di solo cammino Difficoltà: E/M |
Due giorni tra le Dolomiti
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Un excursus nella storia e nella natura del Benaco. Da Torbole, dove ci ritroviamo al parcheggio dietro all'hotel Piccolo Mondo (subito dopo il ponte venendo da Riva/Arco), dopo il caffè di rito saliamo su strada interna verso Arco ma giriamo a destra inoltrandoci tra secolari olivi. Saliamo costeggiando ed ammirando le Marmitte dei Giganti fino a Nago dove effettuiamo una breve sosta all'ombra del forte (ora ristorante) che sorvegliava l'andirivieni lacustre fino al primo novecento. Da qui saliamo ulteriormente fino ai ruderi di Castel Penede, castello duecentesco distrutto durante la guerra di successione spagnola dalle truppe francesi del generale Vendome. Riscendiamo tornando a Nago e ci avviamo al parco Busatte dove sosteremo per il pranzo. Qui inizia il vero e proprio sentiero spettacolare delle Busatte che ci conduce, in un giro a semianello, fino a sopra la loc. Tempesta. Tornati al parco saremo in breve alla macchina, passando per il suggestivo centro di Torbole. Dislivello 700 m. ca/ Lunghezza 14/15 km./ Tempo totale 6 ore ca. / Val. E/F
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Partiamo dalla sponda bresciana e precisamente da Sulzano, imbarcandoci sul traghetto che in pochi minuti effettua la traversata. Sull'isola, dove non vi sono automobili ad eccezione dei mezzi pubblici (pulmini) e dei motorini dei residenti. Visitiamo dunque Monte Isola a piedi camminando per paesini, uliveti, boschi e radure, fino a raggiungere il Santuario della Ceriola che ne costituisce un bellissimo terrazzo panoramico. L'isola ha una dimensione europea nel senso che oltre al turismo proveniente da tutta Europa (e dal mondo) è, geograficamente. l'isola lacustre più grande d'Europa. Pranzo al sacco, probabilmente al Santuario. visiteremo anche (solo all'esterno) la Rocca Martinengo, detto anche Castello Oldofredi, recentemente in vendita.
Dati tecnici Lunghezza 12,0 km Dislivello +620 m. Tempo impiegato in cammino 4,55 h. Valutazione personale E/F |
Da Molvena. parcheggiamo nella piazzetta di fronte alla chiesa. Qui si possono notare subito le indicazioni del sentiero dello scoiattolo poste nella vicina osteria che fanno scendere lungo un bellissimo ciottolato. Superato un tratto di strada si continua lungo il sentiero leggermente in salita verso ovest. Superata una prima leggera salita iniziale ci si dirige verso sud, proseguendo per sentieri, vie asfaltate poco frequentate, e strade sterrate contornate da bellissimi ciliegi in fiore in questo periodo. Sempre ben indicato, si giunge nei pressi del paese di Colceresa per deviare nuovamente a ovest lungo un breve tratto per strada trafficata. Si comincia ora a risalire verso nord passando per abitati e sentieri sterrati nuovamente in salita. Prima di giungere alla salita finale si percorre nuovamente un tratto molto lungo su strada asfaltata e, superato questo tratto si inizia a salire per un ripido sentiero in mezzo al bosco che porta al punto più alto dell’escursione, 400 mt circa. Giunti in cima al colle si apre un bellissimo panorama sulle vallate e colline adiacenti, il miglior panorama di tutto l’itinerario. Si prosegue ora in discesa in mezzo a coltivazioni di ciliegi finchè appara nuovamente la chiesa di Molvena. Prima di tornare al paese c’è un ultimo strappo in salita che si fa sentire dopo quasi 19 km/. 5 ore/800 m. di dislivello/Valutazione E/M per la lunghezza ed il dislivello.
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Dal parcheggio sito in via primo maggio a Manerba attraversiamo il rione Montinelle. Da Via d'Annunzio entriamo in via del Melograno e via Leutelmonte. Alla fine della via sfociamo in un piccolo slargo da cui si hanno le informazioni sulla particolarità della zona. Cominciamo quindi a salire per via della Rocca fino ad arrivare al Museo civico Archeologico che visitiamo (mascherina richiesta). Dopo la visita saliremo alla suggestiva Rocca di Manerba, che fa parte di un sistema museale archeologico e riserva naturale, nonchè parco lacuale. La storia delle rovine è scritta sotto. Torniamo sui nostri passi ed imbocchiamo, al bivio, la via rupestre e poi il sentiero del Frassino. Scendiamo nel lussureggiante bosco fino al quadrivio della Piana e da lì saliamo fino alla Rocca del Sasso, probabile punto di osservazione e di sorveglianza dell'antico sistema difensivo costiero. Seguendo la dorsale della scogliera, attraverso il sentiero del Terebinto con straordinari panorami, giungiamo fino a sotto la piccola altura che ospita la piccola chiesa di San Giorgio, purtroppo chiusa ma da cui si possono vedere i magnifici affreschi che ancora sono conservati all'interno. Riscendiamo ancora la costiera e, ancora nel bosco, percorriamo i sentieri del Leccio e poi La Canal fino ad arrivare al porto turistico di Dusano, Manerba. Proseguendo poi per la via Torquato Tasso costeggiamo il Rione (o la frazione) di Gardoncino, dove visitiamo (o per meglio dire osserviamo dall'esterno) la chiesa di S.Caterina, anch'essa gioiellino seminascosto della storia gardesana, purtroppo chiusa. Da qui risaliamo verso via Garbriele d’Annunzio ma prima di far ritorno alle autovetture allungheremo un po’ per arrivare alla Pieve Vecchia di Manerba. E/F
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Dal parcheggio poco prima del Museo della Carta, sulla via Valle delle Cartiere a Maderno, saliamo su facile sentiero verso il Museo della Carta (dovrebbe essere chiuso ma ho inoltrato richiesta per una eventuale visita, molto interessante, eventualmente a pagamento). Continuiamo poi per Maina di sotto e, sempre nella Valle poco prima di Luseti, prendiamo verso Gaino cambiando versante sul sentiero 217. A Gaino proseguiamo sul sentiero 221che ci porterà al tratto attrezzato prima della panoramicissima cima. Da qui ridiscesi (probabilmente mangeremo sulla vetta) proseguiamo verso la cima Mezzano (580 che potremo raggiungere) e discendere sul sentiero 203 che incontreremo dopo la Cima. Tornati a Gaino per altra via riscenderemo a prendere le macchine. E/MD per presenza di un breve tratto attrezzato
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