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ASSICURAZIONIREGOLAMENTO DELLE ESCURSIONITESSERAMENTO
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ASSICURAZIONIREGOLAMENTO DELLE ESCURSIONITESSERAMENTO
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Da Pieve di Ledro, dove parcheggiamo in fondo al paese sulla strada per il passo, seguiamo il segnavia 454 per poi abbandonarlo verso destra, attraversando Costa Bariolo fino a Mezzolago. Da qui risaliamo per evitare la chiusura della strada fino a Molina e poi fino alla Madonna dell'Addolorata. Riscendiamo fino a Legos, poi a Molina attraversando la zona delle Palafitte. Da qui continuiamo il giro del lago fino a tornare a Pieve.
Dati tecnici Lunghezza 15,0 km Dislivello +565 m. Tempo impiegato in cammino 5,00 h Valutazione personale E/MF |
Partiamo da Riva, al consueto parcheggio di via Galas ed attraversando il centro, approfittando per un caffè, ci spostiamo sul lungolago . Da qui, visualizzando mattutini paesaggi lacustri sempre rilassanti, arriviamo a Torbole. Inoltrandoi nel paesino lacustre, ci inerpichiamo sul sentiero che porta fino al parco. Da qui percorreremo il sentiero che ci porterà fino a Castel Penede e poi a Nago, dove sosteremo per il pranzo (al sacco ma ci sono alcuni locali in cui, eventualmente, sorseggiare qualcosa di caldo). Dal Forte Alto scendiamo lungo i sentiero delle Marmitte, formatesi nella glaciazione. Da Torbole poi riprendiamo la ciclabile per poi piegare verso Riva ed il parcheggio.
DIFFICOLTA': medio-facile. DISLIVELLO ATTIVO: 280 m - LUNGHEZZA: 17,0 km - DURATA: 4h 40m senza contare le soste - CONDUTTORE: Enrico Menestrina tel. 3703431918 Whatsapp o SMS RITROVO: Riva del Garda, parcheggio via Galas ore 8.30 PARTENZA ore 8.45 |
Dal piazzale dove sostano gli autobus ci inoltriamo nel cuore della città vescovile, fondata più di mille anni fa. Passiamo davanti a molti degli edifici , storici ed attuali, che hanno reso Bressanone la città piacevole e seducente conosciuta in tutto il mondo. Ci spostiamo poi nella parte che si appoggia al Monte del Pascolo di cui Bressanone è ai piedi. Arriviamo a Varna, ridente borgo ancora pieno di atmosfera tirolese e visitiamo il lago subito dopo il paese. Dal 1977, la parte meridionale del Lago di Varna, di proprietà privata, con le cannucce di palude è biotopo protetto: qui vivono libellule, rane, rospi, salamandre e tritoni. Il lago è alimentato da una piccola sorgente, la qualità dell'acqua, grazie a dispendiose misure di risanamento, è di ottima qualità. Nei pressi della riva ci sono un ristorante e un campeggio con 70 posti. Proseguendo per il sentiero 3b arriviamo infine a Fortezza, attraversando la statale. Sulle sponde del lago di Fortezza eccoci dunque al Forte di Fortezza (Festung Franzensfeste). Esso rappresenta uno degli 11 Musei Provinciali dell'Alto Adige, un'ente indipendente, della quale fanno anche parte strutture come il Museo Provinciale del Vino a Caldaro e il Museo Archeologico dell'Alto Adige. La fortezza, fatta di labirinti, scale e cunicoli, è stata costruita tra il 1833 ed il 1838 per volere dell'imperatore Ferdinando I d'Austria, e si estende su una superficie di ca. 20 ettari. Il nome tedesco dell'edificio, Franzensfeste, si deve all'imperatore Francesco (Franz) I d'Austria che governò durante la sua progettazione. Il compito del forte era di garantire la sicurezza della viabilità lungo la strada del Brennero fino all'Alta Valle Isarco. Per la costruzione si è utilizzata una forza lavoro di 3.000 - 4.000 uomini contemporaneamente. All'altezza delle caverne venivano conservate le munizioni, perché l'area sottostante era adibita a caserma. Il Forte di Fortezza è suddiviso in due aree, collegate da una scala composta di 433 scalini. Costruito per fini bellici, in realtà il forte non è mai stato utilizzato con questo scopo. Nei pressi della fortificazione sono presenti anche dei bunker, costruiti nel 1930 dall'esercito italiano per rafforzare il ruolo difensivo dell'edificio. Al giorno d'oggi, il forte è diventato un museo. Le mostre permanenti si distribuiscono sui vari edifici e le casematte. Inoltre, il forte ospita varie manifestazioni, come la nuova Biennale d'Arte Fort Biennale. La eventuale visita ha un costo di 9 euro a persona e dura circa due ore. Dopo la visita ritorneremo per altra via in quel di Bressanone.
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DIFFICOLTA': medio-facile. DISLIVELLO ATTIVO: 272 m - LUNGHEZZA: 23,2 km - DURATA: 6h 15m senza contare le soste - CONDUTTORE: Enrico Menestrina tel. 3703431918 Whatsapp o SMS
RITROVO: Bressanone, parcheggio Max ore 8.30 PARTENZA ore 8.45 |
Dai parcheggi di Corso degli Alpini un breve giro per la cittadina con visita guidata alla chiesa di San Carlo del XIV° sec. per poi lasciare la città dirigendoci verso le campagne a ridosso la Marzola. Raggiungeremo prima Fornaci poi Roncogno, elevandoci leggermente fino a raggiungere Villa Moretta (dove mangeremo su gentile concessione delle Sorelle) e poi Costasavina, altra frazione del perginese che ultimamente ha riscosso un notevole incremento demografico, vuoi soprattutto per i prezzi delle case, molto più abbordabili rispetto alla città. Ci alziamo ulteriormente nelle campagne di frutteti fino a raggiungere Susà, la più alta tra le frazioni di Pergine sul versante della Marzola e da qui scendiamo verso le frazioni lacustri perginesi, Canale prima e San Cristoforo poi. Da San Cristoforo, attraversiamo con circospezione la Statale della Valsugana, sempre trafficata, e ci riavviciniamo alla città, sotto il dosso dove scorreva l'antica strada Imperiale che collegava Pergine a Levico, ora secondaria, e che ospita altre piccole frazioni a ridosso del Monte Panarotta, anticamera del Lagorai. Raggiungeremo i parcheggi passando per l'antica contrada Tedesca, la via Mayer, ancora costellata di palazzi 5/600eschi.
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Dati tecnici
Lunghezza 14,9 km Dislivello +360 m. Tempo impiegato in cammino 4,15 h. Valutazione personale E/F Pranzo: Al sacco |
Da Mattarello, in piazza Perini dove parcheggeremo (possibilita di arrivo con autobus n°8) e sorseggeremo il caffè al vicino bar Dolce Cuore, saliamo per il paese verso sud e, tramite il sentiero 447, raggiungiamo i due forti di Mattarello, il Medio e l'Alto ancora ben conservato. da qui scendiamo verso il paese per altro sentiero prendendo poi i segnavia SAT 446, fino che arriveremo a q. 746, al Forte Fornas. Si trattava, in verità, di una batteria che coadiuvava, insieme alla successiva di Brusafer, il controllo della via che saliva da sud e che , potenzialmente, poteva essere la via di accesso di un potenziale nemico (gli italiani). Per vie traverse torniamo verso la statale che sale verso l'Altopiano della Vigolana e visitiamo il Parco della Rimembranza, a cavallo del confine tra il comune di Trento e quello dell'Altopiano della Vigolana, a poche centinaia di metri a est dell'abitato di Valsorda, dedicato alla memoria dello scontro che nel 1866 vide gli uomini del Gen. Medici opporsi agli Austroungarici, in vista di Trento. Le tredici piante, pini strobi in sostituzione degli originarî pioppi, rammentano i tredici caduti del Regio Esercito Italiano. Da qui raggiungiamo il Forte Brusafer. Torniamo poi a Novaline e da qui, per altra via torniamo in quel di Mattarello, tramite la Torrefranca.
Dati tecnici Lunghezza 16,4 km Dislivello +800 m. Tempo impiegato in cammino 6,00 h. Valutazione personale E/MF |
Una visita nel Borgo della Grappa, Santa Massenza. Evento a pagamento organizzato da Garda Trentino Eventi. Al mattino faremo una breve escursione in zona. Pranzo al sacco, cena per chi volesse nel borgo.
CHI DESIDERASSE PARTECIPARE ME LO FACCIA SAPERE PRIMA DEL 15 NOVEMBRE. POSTI NUMERATI |
E' sorprendente trovare ad un passo dalla città un ambiente così selvaggio e naturalisticamente rilevante: canyon, forre, marmitte o 'covoli', pareti aggettanti, falesie. Il tutto a ridosso di paesaggi ameni e dolci quali possono essere le dorsali collinari veronesi che accompagneranno il ritorno. Partiamo da Avesa, saliamo verso la Torre Massimiliana n°2 e, per la Strada delle Maragnole, torniamo in basso per imboccare la Val Borago che percorreremo in tutta la sua lunghezza fino a Montecchio. Sosta qui per il pranzo, al sacco, e poi tramite il sentiero 262 ritorno ad Avesa.
Dati tecnici
Lunghezza 16,8 km Dislivello +501 m. Tempo impiegato in cammino 5,30 h. Valutazione personale E/MF |
Dal Rifugio Passo Giau si percorre il sentiero n° 436 in leggera salita verso la Forcella di Zonia, In breve si raggiunge la Forcella di Zonia, da dove si prosegue attraversando in falsopiano il versante ovest del Col Piombin. Proseguiamo sul s. 436 fino alla Forzela de Mondeval e poi, per mezzo di comodo sentiero 434, passando al di sotto delle imponenti pareti orientali della Croda da Lago, arriviamo all’omonimo rifugio e Lago Federa. Da li riprendiamo il sentiero 434, costeggiando per intero il lago. Superato un breve tratto di salita si inizia la discesa verso la località Rucurto, dove avremo lasciato una o più vetture per riportare almeno gli autisti al Passo Giau per il recupero del resto delle autovetture. Il percorso su strada altrimenti sarebbe di circa 5 km. su strada stretta di montagna. PARTENZA ORE 5.30 ZUFFO
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Dati tecnici
Lunghezza 13 km Dislivello +400/-890 m. Tempo impiegato in cammino 4,30 h. Valutazione personale E/M |
Un facile itinerario da percorrere in tutte le stagioni (in inverno consigliati i ramponcini) che ci porta a collegare i due sobborghi di Trento posti sulla destra orografica dell'Adige ed al contempo nella storia della valle. Dalla medievale Torre dell'Orco (come viene comunemente definita la Torre di Ravina), di cui non si conosce però l'origine del nome alla cinquecentesca ed affrescatissima Villa Margon (breve disgressione per la visita che vale la pena, informarsi sugli orari di apertura) nel pieno dei possedimenti della famiglia Lunelli, produttori dello spumante Ferrari noto in tutto il mondo; al forte di Romagnano, parte integrante della Fortezza di Trento che circondò il capoluogo e che doveva essere l'ultimo baluardo eventuale nella difesa della città; al sentiero del Guardadocio, la vecchia mulattiera che collegava Garniga con il fondovalle e la città di Trento, prima della costruzione dell’attuale viabilità, e che costituiva la parte terminale di un’antica via di comunicazione in quota fra la bassa Vallagarina e Trento, passando per Mori, la Val di Gresta, Cei, Cimone e Garniga. In tutto pochi chilometri (8 circa) con quasi 500 m. di dislivello, da effettuarsi comodamente in circa 3 ore, naturalmente senza contare le eventuali visite (a Villa Margon) e le soste fotografiche.
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Dal piazzale dell’ex rifugio, poco dopo il parcheggio, si imbocca una strada forestale che arriva a Malga Cengledino (1667), al limite del bosco. Salendo ammiriamo i tre laghi di Valbona (inferiore, Medio e Superiore). Ritorno per altra via in anello.A fine escursione è d’obbligo una pausa alla Malga Cengledino dove è possibile acquistare prodotti caseari.
Partenza:Parcheggio località Zeller ore 8.30 Dislivello: 800 m. Lunghezza percorso:13 km Durata: 5.00 h. Difficoltà:E/MF |
Il paesino di Falzes, in Val Pusteria, è uno dei luoghi ideali dove effettuare semplici passeggiate immerse nella natura scoprendo, al tempo stesso, tradizioni, segreti, antichi mestieri e panorami di questo angolo dell'Alto Adige.
Dati tecnici
Lunghezza 17,2 km Dislivello +652 m. Tempo impiegato in cammino 5,20 h. Valutazione personale E/FM |
Bella escursione che attraversa un bosco di conifere ed altre meravigliose sfaccettature del Sudtirolo autentico. Si potranno osservare i ghiacciai delle Alpi della Zillertal, le pareti delle Dolomiti di Sesto, la Marmolada e le Alpi Sarentine. Il percorso inizia dal parcheggio nei pressi di Gelenke, prosegue su sentieri ad anello in senso antiorario. Si passa dal Lago Verde seguendo il sentiero che costeggia il fiume omonimo.
Parcheggio: Parkplatz Gelenke https://maps.app.goo.gl/t5H2xgt3AnHBRvgLA ore 8.30 𝗗𝗶𝘀𝗹𝗶𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶𝘃𝗼 (𝘀𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮): 1011 m 𝗗𝘂𝗿𝗮𝘁𝗮: 5,30 ore di effettivo cammino 𝗦𝘃𝗶𝗹𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗹𝗼𝗺𝗲𝘁𝗿𝗶𝗰𝗼: 13 km circa. 𝗤𝘂𝗼𝘁𝗮 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗮: 1549 m 𝗗𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮̀: E/FM |
Da Bellamonte (Loc. Castelir) prendiamo la cabinovia Bellamonte 3.0 raggiungendo loc.La Morea, a quota 1.970. Ci si incammina fino a raggiungere Rifugio Passo Lusia (mt 2.055), dove inizia la salita lungo il ripido sentiero sui pendii del Lasté fino alla Forcella di Lusia (mt 2.363) e poi si scende al Bivacco Redolf (mt 2.333) dove si possono ammirare i vicini laghi di Lusia, nostra meta di giornata. Dopo la sosta si imbocca il sentiero n° 621 che porta in discesa in direzione di Malga Bocche (mt 1.946). Da qui la comoda strada forestale n° 623 permette il rientro agli impianti di risalita.
Dati tecnici Lunghezza 15 km Dislivello 600 m. Tempo impiegato in cammino 4,00 h. Valutazione personale E/FM |
Il sentiero per Narveol parte dalla strada principale, nascosto tra gli alberi, e porta ad un gruppo di case rurali. Da qui prosegue in salita per poi collegarsi ai sentieri che portano al Dos Croz.
Dal Dos Croz si possono ammirare la Valle di Cavedine e il Monte Bondone. L'escursione prosegue in discesa sul sentiero in direzione nord, che più avanti raggiunge il Santuario Madonna della Grotta e successivamente il paese di Cavedine. Da qui avanziamo lungo la strada per il Lago di Cavedine. Seguiamo la sponda del lago in direzione sud. Giunti in località Trebi, prendiamo la strada a sinistra (via Predorighi) e, dopo la curva, via alle Pozze (a destra), che ci porta al sentiero che torna a Drena. Il percorso è piuttosto lungo (16 km) ma attraversa un fantastico paesaggio variegato, tra boschi, colline, prati, montagne e il bellissimo Lago di Cavedine. Partenza: Drena, ore 9.00 parcheggio gratuito via Roma
Dislivello: disl. + 690 m. Lunghezza percorso: 16 km. Durata: 5,20 h. Difficoltà: E/M Pranzo al Sacco |
Partenza dal parcheggio del Rifugio Ütia de Börz al Passo delle Erbe (2.006 m s.l.m.), in direzione della Forcella di Putia (Furcela de Pütia, Peitlerscharte). Inizia la nostra camminata in leggera salita poi tra dolci prati per salire di nuovo fino a raggiungere un piccolo passaggio più stretto e impervio del sentiero che attraversa i ghiaioni ai piedi del Sass de Putia, che faticosamente risale fino ai 2.361 m s.l.m. della Forcella di Putia.
La Forcella di Putia, che divide il Sass de Putia e le Odle di Eores, ci consente di tirare il fiato proseguendo poi attraverso splendidi prati d'alta montagna in direzione della Malga Ütia Vaćiara e del Rifugio Göma. Da li proseguiamo per il nostro ritorno. La pausa caffè si farà direttamente alla Ütia de Pütia, 5 min. dal parcheggio di partenza escursione. ATTENZIONE: SI PARTE PRESTO in quanto il parcheggio è piccolo e contiene poche macchine. Parcheggiando lungo la strada si rischia una multa. Dati tecnici Lunghezza 17,0 km Dislivello +720 m. Tempo impiegato in cammino 5,50 h. Valutazione personale E/M |
La camminata verso il Rifugio Gardeccia si snoda su un’ampia forestale, lungo un falsopiano in leggera discesa. Da Ciampedie prendi le indicazioni per il sentiero 540. Da Gardeccia si continua camminando su una comoda strada sterrata - sentiero 546 - fino al rifugio Vajolet (mt 2243) – 1 ora. Dal rifugio Vajolet si imbocca il sentiero 542 fino al rifugio Re Alberto 1° (mt. 2621 - 1 ora) che si inerpica su un percorso misto di roccette e ghiaia: i passaggi più impegnativi sono supportati da una comoda corda di ferro che permette a tutti (adulti e bambini) di superarli in completa sicurezza.Non ci sono passaggi particolarmente esposti, non è richiesta attrezzatura da ferrata e anche i bambini possono salire se accompagnati da adulti esperti. Possono salire cani di tutte le razze purché giovani e agili.
ATTENZIONE! Ricordate che il sentiero 542 è l’unica possibilità di discesa dal rifugio re Alberto 1°. Se durante la salita valutate che potrebbe essere un problema la discesa, considerate la possibilità di rinunciare e tornare indietro! . Dati tecnici Lunghezza km 11,9 Dislivello + 720 m. Tempo impiegato in cammino 5,00 h. Valutazione personale EE/M PRANZO AL SACCO O AL RIFUGIO |
Da Pieve di Tremosine (consiglio di salire dalla Gardesana, magari riprendendo il tragitto dalla statale al paese in un video) scendiamo per la strada della Forra (asfaltata) ammirandone gli scorci assolutamente unici. Arriviamo fino al bivio col sentiero che porta a Campione. Percorriamo quest'ultimo fino a Campione e poi risaliamo fino a Pieve. Purtroppo fino a marzo inoltrato non è possibile la visita alla Terrazza del Brivido ma la vista è stata ed è ancora superba sul lago, qualche centinaio di metri sotto di noi. Torniamo a Pieve ed alle macchine. Pranzo al sacco. Alcuni locali saranno aperti per qualcosa di caldo.
Dati tecnici Lunghezza 11,0 Km. Tempo di percorrenza 5,15 h. solo cammino Dislivello positivo di 890 m. Valutazione personale E/M |
Dal parcheggio poco prima del Museo della Carta, sulla via Valle delle Cartiere a Maderno, saliamo su facile sentiero verso il Museo della Carta. Continuiamo poi per Maina di sotto e, sempre nella Valle poco prima di Luseti, prendiamo verso Gaino cambiando versante sul sentiero 217. A Gaino proseguiamo sul sentiero 221 che ci porterà al tratto attrezzato prima della panoramicissima cima. Da qui ridiscesi (probabilmente mangeremo sulla vetta) proseguiamo verso la cima Mezzano (580 che potremo raggiungere) e discendere sul sentiero 203 che incontreremo dopo la Cima. Tornati a Gaino per altra via riscenderemo a prendere le macchine.
E/MD per presenza di un breve tratto attrezzato. |
Daniele Bombardelli
Agente Generale Cel. 3285423154 |
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