Inizio questo "lavoro", (notate le virgolette giacché sono ben conscio che questo mio "peregrinar scrivendo" altro non può essere se non il soddisfacimento di un mio proprio bisogno interiore che assomiglia molto più ad un "diletto" che ad un lavoro) all'indomani dell'aver messo la parola fine al travagliato libro "Trento in 50 passi". Non so ancora se tale lavoro avrà una sua collocazione editoriale (i passi in tal senso sono stati pochi ma indecisi); non so se tale libro avrà al suo interno le cartine topografiche com'era previsto nel progetto originale; non so se il tempo ed il denaro speso rientrerà in qualche maniera, anche se non è questo che cercavo nel progetto; insomma, come diceva Socrate nel suo famoso ossimoro "so di non sapere" ma tale consapevolezza non mi ha fatto desistere dall'intraprendere questo nuovo progetto. Come sempre si dovrebbe fare dopo aver percorso un sentiero difficile la prima volta, credo affronterò questo con maggior determinazione e consapevolezza, cercando di evitare "errori ed omissioni", incertezze e passi inutili, imparando insomma dai miei propri errori. La scelta di Rovereto e della Vallagarina come nuova meta per i miei passi è stata alquanto obbligata. La città della Quercia, com'è universalmente conosciuta, è stata complice inconsapevole della mia nascita e nella mia ormai lunga, ma non ancor bastante, vita ed ho convissuto a lungo con la sua storia e cultura, non essendone però consapevole. In tempi più recenti, in ambito montano, vi ho conosciuto svariati personaggi che molto hanno influito sulla mia, ancora purtroppo scarsa ma solo per mio demerito, "cultura alpinistica". Rovereto ed i suoi dintorni quindi, con la loro storia, i loro monumenti, chiese, sentieri, malghe, personaggi e cultura che tutti insieme hanno contribuito a dare alla città della Quercia la definizione di "Atene del Trentino", segno di un primato culturale Trentino sempre sostenuto e rivendicato. Non voglio entrare nel merito. Non credo che in Trentino ci sia bisogno di una rivendicazione di primati localistici che può essere solo deleteria per i contendenti. Credo invece che la promozione turistica e la divisione dell'offerta, importantissime voci nell'economia trentina, vadano equamente distribuite valutando ed esaltando le peculiarità di ogni territorio e facendole emergere ad hoc, non fossilizzandosi sui caroselli sciistici e l'offerta museale ma partendo da queste eccellenze per un'azione ecosostenibile a 360° sul territorio, mantenendo però e migliorando, se possibile, anche le eccellenze già presenti e note. Spero che la lettura e successivamente la fruitura "in itinere" di questa pubblicazione dia a chi la effettua le stesse emozioni ed il godimento, assolutamente nell'ottica della mobilità sostenibile per quanto possibile, che sicuramente daranno a me.
Grazie
Menestrina Enrico A.S.E. (Accompagnatore Sezionale d'Escursionismo) Sez. SAT Lavis (TN)
Grazie
Menestrina Enrico A.S.E. (Accompagnatore Sezionale d'Escursionismo) Sez. SAT Lavis (TN)