La suggestione di un lago alpino al levar del sole ha sempre qualcosa di magico. Anche il freddo autunnale, intenso ed inaspettato, non riesce ad alterare la magia dei luoghi. Ed eccoci in Valle d'Anaunia a cercare le vie dell'acqua. Dopo il caffè di rito ci incamminiamo, passando sotto il ponte della provinciale per la Mendola, in decisa discesa, dapprima su strada forestale, poi per prati già bagnati e sfiorati dal gelo incipiente, poi nel bosco. La forra del Rio Novella si dimostra più profonda di come la ricordavo e la suggestione che offre, mettendo da parte la temperatura assai rigida per un settembre, è quella di una giungla spruzzata da paesaggi fluviali da grande Nord. Dopo la centralina dell'energia elettrica (cartello esplicativo) proseguiamo fino al ponte che ci fa guadare il torrente e risalire dall'altra parte, fino a raggiungere la scoscesa parete dove abbiamo intravisto, scendendo, il sentiero che ci attende. Nel frattempo un buon raccolto di finferli ci riconcilia col sottobosco umido e freddo. Il cartello che solitamente si vede all'inizio delle vie ferrate mi sturba un pochino, avendo già percorso il sentiero e non ricordando particolari difficoltà se non quelle dovute all'erta ed alle attrezzature ivi messe per evitare cadute distratte. Le attrezzature mostrano la loro recente posa in opera e si confondono, in metallici bagliori che il sole rende scintillanti, con i rinvii posti sulle pareti sopra le nostre teste. Naturalmente le macchine fotografiche ed i cellulari vengono abbondantemente utilizzati. Continuiamo la salita fino a sbucare nella parte bassa del paesino di Dovena. Proseguendo per meleti intenti ad essere spogliati del loro prezioso e succulento frutto, giungiamo a Castelfondo e decidiamo, visto la cortese disponibilità della gestione, di fermarci all'interno della stube della trattoria La Villa dove alcuni di noi, io compreso, assaggiano con molto gusto, alcune specialità locali (minestra d'orzo superlativa!). Ripresa la marcia passiamo davanti al castello omonimo (privato) e ad un ponte con tutte le caratteristiche della romanitas. Ancora attraverso meleti arriviamo alla strada che conduce a Fondo e la bypassiamo percorrendo stradine più o meno nascoste che ci portano fino alla piazza principale del paese. Qui l'antica fontana ci accoglie con la sua zampillante acqua sempre limpida. Poco più avanti ecco l'orologio ad acqua, opera moderna ma di grande fascino tecnico. Risaliamo il paese e ci inoltriamo dietro la chiesa per la strada che porta al rione Giò a l'aca (giù all'acqua) dove vorremmo visitare il mulino Bertagnolli (la sua ruota è comunque visibile all'esterno) ed il museo dell'acqua ma scopriamo che aprono poco dopo. Sollecitati da nuvole nere in arrivo ci avviamo nella stretta gola che nasconde, oltre al vivace torrente, una cascata estemporanea, i resti di un antico forno ed una fucina almeno stando alle varie ruote in legno presenti. Dove la roccia si chiude su sè stessa una passerella metallica conduce il visitatore quasi nelle profondità della terra ma solo per poco poichè una scala porta all'altezza del lago e sul giro dello stesso. Giriamo a destra arrivati in riva al lago e arriviamo al locale Al Folon appena in tempo per evitare le prime gocce di una temporalata che però non dura molto, giusto il tempo del bicchiere della staffa e percorriamo sotto un'acquerugiola lieve gli ultimi metri che ci separano dalle macchine. Totale km. percorsi 15, dislivello positivo 860 m. in 5 h. e 30'. La classificazione, per la presenza del sentiero attrezzato, è EE/media.
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Il lago Smeraldo a Fondo è senza dubbio uno dei posti simbolo in Val di Non, uno dei primi posti a cui pensi quando consigli le cose da vedere e una meta da pomeriggio in compagnia che lascia sempre soddisfatti. Questo piccolo lago a pochi passi dal centro di Fondo ha in effetti un carattere piuttosto particolare che lo rende speciale sempre, tutti i giorni dell’anno. Circondato e coccolato da boschi e montagne da una parte e costeggiato dall’imbocco di un bellissimo canyon, sembra davvero un piccolo angolo di un mondo incantato che può essere sia il posto ideale per una tranquilla passeggiata solitaria che per un pomeriggio chiassoso tra amici. Il lago Smeraldo è un piccolo bacino artificiale creato negli anni Sessanta sbarrando le acqua del Rio Fondo che alimenta il lago da nord-est; il deflusso delle acque invece è regolato a sud-ovest e si può vedere la piccola cascata che si butta nel Rio Sass, seguendo il quale si può fare una bella e suggestiva passeggiata fino in paese. Il lago infatti si può raggiungere in macchina, il che lo rende una meta alla portata di tutti, ma si può raggiungere anche a piedi dal centro di Fondo attraverso la passeggiata del burrone che in circa mezz’ora, ti fa raggiungere il lago subito dopo aver passato il breve tratto su scale e passerelle della parte più stretta del canyon dove si incontra anche la piccola cascata artificiale citata sopra.
Bar Trattoria alla Villa-Castelfondo
Via Forcola, 10 Castelfondo (TN)
347 0003175 [email protected]
Capoluogo e centro amministrativo, economico e culturale dell’Alta Anaunia, nonché rinomata stazione di soggiorno, si adagia su un verde altopiano circondato da boschi e conifere, diviso in due dal pittoresco burrone scavato dal rio Sass. L’insediamento risale ancora all’età del bronzo, come testimoniano rinvenimenti vari. Più sostanziosa fu, invece, la successiva presenza romana. Il primo documento notarile che nomina Fondo ufficialmente e del 1186. Ebbe anche la Regola, quella gestione amministrativa di beni suddivisi in varie località, con una carta specifica datata 1357. In tal senso questa carta di regola è ritenuta la più antica della Valle del Noce. Fondo fu nominata borgata nel 1516 dell’allora imperatore Massimiliano I. Il paese è diviso nei rioni di S.Martin, Moich, S.Roch e Sach, sulla riva destra del rio Sass; Fuera e Pont su quella sinistra e Giò all’aca nella parte bassa. Il burrone del Sass, infatti, un vero canyon in certi punti profondo anche 50metri, attraversa la borgata, tanto che le sue case di Pont sono costruite sui suoi bordi con ardite e curiose opere d’arte. Tra gli attuali negozi “Zanoni preziosi” e “Quen confezioni”, attraverso un piccolo terrazzo aperto nel muro di protezione si può ammirare il profondo orrido, che dal 2001 è percorribile con visita guidata.
Il paese ha dato i natali al pittore futurista Fortunato Depero (1892-1960).
Nella pizza principale del paese possiamo ammirare l’artistica fontana con la statua di San Giovanni oltre che il maestoso orologio funzionante esclusivamente ad acqua. Nelle vie più antiche del paese sono presenti ancora degli affreschi murali, realizzati fra il XIV e XVI secolo. Molti sono dedicati a S.Giacomo di Compostela in ricordo dello scampato pericolo dalla pestilenza del Quattrocento. Casa Bertagnolli (già casa dei vicari, in via Roma) ha il cinquecentesco graffito denominato “il ciclo cella presa di Troia” opera del Riemenschneider. Tra i palazzi sono da menzionare casa Stefenelli, casa Bertoldi e casa Inama dove abitò Vigilio Inama (1835-1912) storico e grecista.
Il lago Smeraldo è un bacino artificiale costruito nel 1965 che offre una suggestiva gamma di colori, con le sponde che si specchiano del verde cupo all’azzurrino.
A soli 2km verso sud si trova la frazione di Vasio, pittoresco villaggio con l’isolata chiesetta di San Valentino del XVI secolo. Una bellissima e panoramica stradina nel bosco tra il burrone del rio di Fondo e quello della Novella conduce a Castel Vasio in vetta a un verde collina da cui si gode un suggestivo panorama. Il vecchio fortilizio è ridotto a casa di contadini, ed oggi è stato convertito in agriturismo. Ricordato nel 1248, ma molto più antico, fu degli Eppan, dei de Vasio e degli Arsio che lo ricostruirono.
Lungo la strada per il Passo delle Palade, poco prima di raggiungere il confine con la provincia di Bolzano, una breve deviazione ci conduce alla piccola frazione di Tret, immersa in uno spettacolare paesaggio alpino. Questo antico villaggio di contadini fu colonizzato nel corso del Medioevo da gruppi di tedeschi provenienti dal limitrofo Alto Adige. Il toponimo Trèt sarebbe, infatti, corruzione di voce tedesca che significa “pascolo”. Da visitare è la graziosa chiesetta di Sant’Anna costruita a partire dal XVII secolo, poi ampliata nel 1847. Nei dintorni è da vedere la cascata di Tret, alta 70 metri.
Il paese ha dato i natali al pittore futurista Fortunato Depero (1892-1960).
Nella pizza principale del paese possiamo ammirare l’artistica fontana con la statua di San Giovanni oltre che il maestoso orologio funzionante esclusivamente ad acqua. Nelle vie più antiche del paese sono presenti ancora degli affreschi murali, realizzati fra il XIV e XVI secolo. Molti sono dedicati a S.Giacomo di Compostela in ricordo dello scampato pericolo dalla pestilenza del Quattrocento. Casa Bertagnolli (già casa dei vicari, in via Roma) ha il cinquecentesco graffito denominato “il ciclo cella presa di Troia” opera del Riemenschneider. Tra i palazzi sono da menzionare casa Stefenelli, casa Bertoldi e casa Inama dove abitò Vigilio Inama (1835-1912) storico e grecista.
Il lago Smeraldo è un bacino artificiale costruito nel 1965 che offre una suggestiva gamma di colori, con le sponde che si specchiano del verde cupo all’azzurrino.
A soli 2km verso sud si trova la frazione di Vasio, pittoresco villaggio con l’isolata chiesetta di San Valentino del XVI secolo. Una bellissima e panoramica stradina nel bosco tra il burrone del rio di Fondo e quello della Novella conduce a Castel Vasio in vetta a un verde collina da cui si gode un suggestivo panorama. Il vecchio fortilizio è ridotto a casa di contadini, ed oggi è stato convertito in agriturismo. Ricordato nel 1248, ma molto più antico, fu degli Eppan, dei de Vasio e degli Arsio che lo ricostruirono.
Lungo la strada per il Passo delle Palade, poco prima di raggiungere il confine con la provincia di Bolzano, una breve deviazione ci conduce alla piccola frazione di Tret, immersa in uno spettacolare paesaggio alpino. Questo antico villaggio di contadini fu colonizzato nel corso del Medioevo da gruppi di tedeschi provenienti dal limitrofo Alto Adige. Il toponimo Trèt sarebbe, infatti, corruzione di voce tedesca che significa “pascolo”. Da visitare è la graziosa chiesetta di Sant’Anna costruita a partire dal XVII secolo, poi ampliata nel 1847. Nei dintorni è da vedere la cascata di Tret, alta 70 metri.
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“La casa dell’Acqua”, nel cuore dell'abitato di Fondo, nel Rione "Giò a l'Aca", è spazio tutto da scoprire, dedicato al legame dell’uomo e del Paese di Fondo
con l’Elemento per eccellenza, l’Acqua. E’ un piccolo museo tutto da scoprire e vivere, in cui conoscere meglio il territorio, nei suoi aspetti culturali e ambientali. Uno spazio accogliente ed esperienziale, dove la visita diviene elemento di scoperta, una porta sul territorio da cui si esce con il desiderio di
scoprire il paesaggio anaune e approfondire le gocce di sapere che si raccolgono durante il percorso di visita.. E’ collegato all’antico Mulino Bertagnolli scrigno di memoria, e di oggetti ormai sconosciuti, dove ancora oggi l’acqua della roggia muove le pale della vecchia ruota.
Elementi significativi del museo: plastico interattivo, filmato in 4k vie d’acqua e parole sul percorso dell’acqua in valle, animazioni con video in stop motion, la casa sostenibile, la libreria di storie e racconti d’acqua dedicati ai più piccoli. Spunti scientifici: la molecola dell’acqua, il gioco delle docce acustiche, il pannello interattivo sul funzionamento di una centrale idroelettrica, le rocce e la carta geologica, il canyon etc.
Il Museo è gestito dalla Cooperativa Smeraldo. Informazioni su costi e orari sono disponibili al seguente link: http://www.canyonriosass.it/?p=1068 oppure ai recapiti Tel. 0463/850000, [email protected]
A partire dal 15 settembre e fino al 31 ottobre 2018 la Casa dell’Acqua di Fondo sarà aperta dal venerdì alla domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00
con l’Elemento per eccellenza, l’Acqua. E’ un piccolo museo tutto da scoprire e vivere, in cui conoscere meglio il territorio, nei suoi aspetti culturali e ambientali. Uno spazio accogliente ed esperienziale, dove la visita diviene elemento di scoperta, una porta sul territorio da cui si esce con il desiderio di
scoprire il paesaggio anaune e approfondire le gocce di sapere che si raccolgono durante il percorso di visita.. E’ collegato all’antico Mulino Bertagnolli scrigno di memoria, e di oggetti ormai sconosciuti, dove ancora oggi l’acqua della roggia muove le pale della vecchia ruota.
Elementi significativi del museo: plastico interattivo, filmato in 4k vie d’acqua e parole sul percorso dell’acqua in valle, animazioni con video in stop motion, la casa sostenibile, la libreria di storie e racconti d’acqua dedicati ai più piccoli. Spunti scientifici: la molecola dell’acqua, il gioco delle docce acustiche, il pannello interattivo sul funzionamento di una centrale idroelettrica, le rocce e la carta geologica, il canyon etc.
Il Museo è gestito dalla Cooperativa Smeraldo. Informazioni su costi e orari sono disponibili al seguente link: http://www.canyonriosass.it/?p=1068 oppure ai recapiti Tel. 0463/850000, [email protected]
A partire dal 15 settembre e fino al 31 ottobre 2018 la Casa dell’Acqua di Fondo sarà aperta dal venerdì alla domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00