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Primo giorno fino al Rifugio Barana

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Partiamo, dopo qualche difficoltà nel reperirci dalla località Due Pozze dove lasciamo la macchina. Saliamo in maniera costante verso l'Ortigaretta, i baiti dell'Ortigara (nulla in comune, se non il nome, con il famoso monte nella Bassa Valsugana), e l'antica chiesetta della Madonna della Neve. I prati, tutti fioriti, ci costellano l'orizzonte prossimo di colori e fragranti profumi. Saliamo fino all'ex Rifugio Mondini, ora baito Turri, chiuso ormai da molti anni (2013) nonostante varie cordate disposte a recuperarlo alla gente del Baldo. Dopo un ulteriore pendio. ci ritroviamo di fronte al Rifugio fiori del Baldo, a quota 1850, dove ci fermiamo a mangiare. Proseguiamo poi per il vicino anche se soprastante, Rifugio Chierego (1911 m). Dopo una birra di conoscenza (mai entrato al rifugio, ora ho ovviato a questa mancanza) continuiamo a salire verso l'Osservatorio che raggiungiamo in pochi minuti. Ancora su verso la Bocchetta di Coal Santo (1980), il passo del Cammino (2128) dove scendiamo per qualche decina di metri. Il paesaggio varia molto, dai prati e pascoli alla dura e frastagliata roccia che somiglia molto alle Piccole Dolomiti. Scendiamo e poi, al bivio, scegliamo il sentiero più "difficile, quello che sale direttamente al rifugio . Non ci pentiamo della nostra scelta, osservando e godendo della danza di un camoscio su un sottostante nevaio, osservato altresì dalla propria famiglia. Uno dei camosci risale piano la dorsale e viene ad incrociare il nostro sentiero permettendoci di ammirarlo in tutta la sua selvaggia bellezza. Poco dopo è la volta del nostro Nureyev (vedi video allegato). Arriviamo al rifugio dove ci annunciamo, lasciamo gli zaini  e saliamo alla Punta Telegrafo. Torniamo al rifugio (io mi concedo una scappata alla Punta Sasscaga, poco lontana dal rifugio) e poi è la volta di prepararsi per la cena, ottima, ed il tramonto che scarica le batterie delle nostre macchine fotografiche e cellulari. 
In tutto 12 km. circa percorsi, in 5 ore con 1080 m. di dislivello positivo e 225 negativo. 
Rifugio Fiori del Baldo
Rifugio Chierego
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Rifugio Gaetano Barana al Telegrafo

Punta Telegrafo

Punta Telegrafo è una montagna delle Prealpi Bresciane e Gardesane alta 2.078 m s.l.m.. Fa parte delle Prealpi Gardesane Orientali, è seconda cima più alta della catena del monte Baldo ed è situata nella parte settentrionale della provincia di Verona, si trova sul territorio dei comune di Brenzone sul Garda. Poco sotto la cima si trova il rifugio "Barana al Telegrafo" di proprietà del Club Alpino Italiano. (wikipedia)

Punta Sasscaga e cena

Tramonto, notte e fulmini in Valle di Ledro


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Secondo giorno alla Cima Valdritta e ritorno

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La domenica, per alcuni di noi, comincia presto dopo una buona dormita. L'obbiettivo, in questo caso quello della macchina fotografica, sono i camosci che si rincorrono nell'alba incipiente. Verso le 7.30 facciamo colazione (pochi sono quelli che sono partiti al mattino presto) e verso le 8.30 partiamo lasciando gli zaini in rifugio, tanto per non appesantirci la mattinata. Meta della prima parte è la Cima Valdritta che con i suoi 2218 m. Il paesaggio è quello che ci ha accompagnato nella seconda parte del tragitto di ieri, mughete, rocce, prati digradanti verso la strada che, qualche centinaio di metri più in basso, attraversa il Baldo ed il labile confine tra Veneto e Trentino. Si vedono le malghe e le macchine e le moto che piano piano percorrono il Baldo come ogni estate. Arriviamo alla Cima ed ammiriamo il lago sottostante ancora e sempre estasiati dalla sua vista. Scendiamo a malincuore e ritorniamo al Rifugio Telegrafo giusto in tempo per il pranzo, come al solito ottimo ed abbondante. Ripercorriamo poi a ritroso o quasi il percorso del giorno prima prendendo poi, alla Bocchetta del Coal Santo, il sentiero più basso, il 67, che percorre tutta la Costabella fino a digradare alla Bocchetta di Naole. Prendendo la strada forestale che percorre il Monte Sparaviero scendiamo poi verso Cima Mandra ed il parcheggio. In tutto circa 17,7 km. in 6 h. e mezzo, con 603 m. di dislivello positivo e 1350 di dislivello positivo. Due giornate all'insegna del solleone con solo sottilissime velature.
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