La regione turistica della Valle Isarco in Alto Adige, la "Valle dei Sentieri", si estende a sud della cresta principale delle Alpi dal Passo del Brennero al confine austriaco fino a Bolzano. Nelle valli laterali intorno a Vipiteno dominano le alte montagne alpine, nella conca intorno alle città di Bressanone e Chiusa ci sono vigneti e meleti e la soleggiata bassa catena montuosa è fiancheggiata da imponenti castagneti. Nella Valle Isarco in Alto Adige viene servito un ricco menù per chi ha fame di movimento, fanatici dell'aria fresca e intenditori: gli sport all'aria aperta possono essere perfettamente combinati con specialità culinarie e culturali.
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La coltivazione della mela ha una tradizione molto antica in Alto Adige. A oltre 750 metri s.l.m. le mele di montagna acquistano un aroma particolare a causa dell’escursione termica tra giorno e notte. Una passeggiata lungo il sentiero delle mele a Naz-Sciaves è d’obbligo per chi apprezza questo frutto.
Punto di partenza per questo giro è Naz.
Una volta iniziato il percorso la definizione di “altopiano delle mele” si spiega da sola. Soprattutto in primavera il “sentiero delle mele” è un’esperienza unica, è una passeggiata tra un mare di alberi fioriti. Questo sentieri tematico, lungo 7,5 chilometri, che da Naz (889 m) porta a Rasa (820 m) e torna poi di nuovo al punto di partenza, offre una panoramica eccezionale di tutte le bellezze naturali della regione. La passeggiata attraversa boschi di pini, piantagioni di meli, prati, biotopi e boschetti di castagni. Lungo il percorso si consiglia di fare una bella pausa al punto panoramico Ölberg, rilassandosi nei comodi lettini. In questo posto si possono trovare anche dei cosiddetti punti di centratura, che aiutano a trovare il proprio equilibrio. È un luogo ideale per rilassarsi!
Per conoscere ancora meglio il paesaggio che si sta attraversando, lungo il percorso si trovano numerose lavagne esplicative, che informano sulla coltivazione delle mele a Naz-Sciaves e in generale in tutto l’Alto Adige.
Punto di partenza per questo giro è Naz.
Una volta iniziato il percorso la definizione di “altopiano delle mele” si spiega da sola. Soprattutto in primavera il “sentiero delle mele” è un’esperienza unica, è una passeggiata tra un mare di alberi fioriti. Questo sentieri tematico, lungo 7,5 chilometri, che da Naz (889 m) porta a Rasa (820 m) e torna poi di nuovo al punto di partenza, offre una panoramica eccezionale di tutte le bellezze naturali della regione. La passeggiata attraversa boschi di pini, piantagioni di meli, prati, biotopi e boschetti di castagni. Lungo il percorso si consiglia di fare una bella pausa al punto panoramico Ölberg, rilassandosi nei comodi lettini. In questo posto si possono trovare anche dei cosiddetti punti di centratura, che aiutano a trovare il proprio equilibrio. È un luogo ideale per rilassarsi!
Per conoscere ancora meglio il paesaggio che si sta attraversando, lungo il percorso si trovano numerose lavagne esplicative, che informano sulla coltivazione delle mele a Naz-Sciaves e in generale in tutto l’Alto Adige.
Sciaves
Sciaves, dai tempi antichi, è considerato un luogo significativo d’incontro. Qui si incontravano le strade delle Pusteria e della Valle Isarco. Anche le chiese erano e sono un luogo d’incontro.
A Sciaves ci sono tre chiese di rilevante importanza artistica: la cappella di pellegrinaggio “Urlaubsstöckl” sul lato meridionale della montagna di Spinga, la cappella del Sacro Cuore, costruita in occasione del 175° anniversario delle lotte d’indipendenza tirolesi e la chiesa parrocchiale dedicata a S. Margherita.
Per offrire più spazio ai credenti la chiesa è stata ampliata e nuovamente consacrata il 19 ottobre 2003. L’ampliamento è stato fatto volutamente verso est per compromettere il meno possibile sia l’esterno che l’interno della chiesa preesistente. Con l’ampliamento la vecchia chiesa ha guadagnato più luce e calore e il suo splendore barocco domina anche sulla parte nuova della chiesa. La chiesa vecchia è una costruzione uniformemente tardogotica di granito locale. Con lo stesso materiale sono state costruite anche le
chiese circostanti, le chiese parrocchiali di S. Filippo e Giacomo a Naz, di S. Nicolò ad Aica, di Sant’Egidio a Rasa. L’interno della chiesa è però stato rivisitato in stile barocco nel 18° secolo. Gli affreschi della volta di Johann Mitterwurzer, dipinti nel 1787, rappresentano il martirio di S. Margherita e di S. Caterina.
Particolare è anche il campanile, slanciato e insolitamente alto con i suoi 72 metri. L’innesto del nuovo su questa costruzione antica ha fatto nascere una nuova, miracolosa armonia.
A Sciaves ci sono tre chiese di rilevante importanza artistica: la cappella di pellegrinaggio “Urlaubsstöckl” sul lato meridionale della montagna di Spinga, la cappella del Sacro Cuore, costruita in occasione del 175° anniversario delle lotte d’indipendenza tirolesi e la chiesa parrocchiale dedicata a S. Margherita.
Per offrire più spazio ai credenti la chiesa è stata ampliata e nuovamente consacrata il 19 ottobre 2003. L’ampliamento è stato fatto volutamente verso est per compromettere il meno possibile sia l’esterno che l’interno della chiesa preesistente. Con l’ampliamento la vecchia chiesa ha guadagnato più luce e calore e il suo splendore barocco domina anche sulla parte nuova della chiesa. La chiesa vecchia è una costruzione uniformemente tardogotica di granito locale. Con lo stesso materiale sono state costruite anche le
chiese circostanti, le chiese parrocchiali di S. Filippo e Giacomo a Naz, di S. Nicolò ad Aica, di Sant’Egidio a Rasa. L’interno della chiesa è però stato rivisitato in stile barocco nel 18° secolo. Gli affreschi della volta di Johann Mitterwurzer, dipinti nel 1787, rappresentano il martirio di S. Margherita e di S. Caterina.
Particolare è anche il campanile, slanciato e insolitamente alto con i suoi 72 metri. L’innesto del nuovo su questa costruzione antica ha fatto nascere una nuova, miracolosa armonia.
Fiumes e la chiesa di S.Maddalena
Il colle delle chiesa di Fiumes era già abitato in epoca preistorica. La romantica chiesetta di S. Maddalena è considerata uno dei più bei luoghi di culto di tutto il circondario.
L’attuale costruzione e la base del campanile è stata costruita intorno al 1500 sulle fondamenta di un’altra chiesa consacrata nel 1281. Il campanile è stato poi terminato nel 17° secolo. La base del campanile non si trova immediatamente accanto alla chiesa, ma sopra all’ala dedicata alla sagrestia. Nel 1989 è stata rifatta la copertura del campanile utilizzando scandole di larice. Agli inizi degli anni novanta è stato restaurato l’interno della chiesa. Tutta la copertura della chiesetta è a volta crociera gotica con basi a quadrangoli e crociere accuratamente profilate, che poggiano su piccoli modiglioni con targhette. La cantoria risale circa al 1780 e la balaustra è dipinta con rose e foglie intrecciate. La chiesa di S. Maddalena è stata definita dal famoso etnologo altoatesino Josef Rampold (1925 - 2007) la più bella chiesa dell’altopiano di Naz-Sciaves
L’attuale costruzione e la base del campanile è stata costruita intorno al 1500 sulle fondamenta di un’altra chiesa consacrata nel 1281. Il campanile è stato poi terminato nel 17° secolo. La base del campanile non si trova immediatamente accanto alla chiesa, ma sopra all’ala dedicata alla sagrestia. Nel 1989 è stata rifatta la copertura del campanile utilizzando scandole di larice. Agli inizi degli anni novanta è stato restaurato l’interno della chiesa. Tutta la copertura della chiesetta è a volta crociera gotica con basi a quadrangoli e crociere accuratamente profilate, che poggiano su piccoli modiglioni con targhette. La cantoria risale circa al 1780 e la balaustra è dipinta con rose e foglie intrecciate. La chiesa di S. Maddalena è stata definita dal famoso etnologo altoatesino Josef Rampold (1925 - 2007) la più bella chiesa dell’altopiano di Naz-Sciaves
La valle dei Castagni a Naz
Come nessun altro albero il castagno caratterizza il paesaggio della Valle Isarco. I castagni (Castanea sativa) possono raggiungere un’età di 500 o 600 anni e un’altezza di 30 metri; hanno una chioma molto estesa e un tronco attorcigliato. Ma da dove viene la castagna, questo frutto famoso? Furono coltivate dagli armeni, portate in Europa dai romani e da secoli vengono coltivate di Valle Isarco. Ancora oggi, perciò, possiamo godere dei “nobili sapori dell’antichità”.
Dal medioevo fino alla fine del 19° secolo la castagna costituiva l’alimento principale delle popolazioni di montagna. Le castagna non contiene glutine. La loro farina può essere perciò utilizzata dai celiaci come sostituito della farina dei cereali.
La Valle della Castagne è una zona particolarmente stimolante in ogni stagione dell’anno. In primavera i vasti pendii delle valle delle castagne sono ricoperti dall’azzurro chiaro dei fiori dell’erba trinità. In estate i fiori di questi alberi giganti emettono in aria un profumo dolceamaro e le ampie chiome fogliate donano una rinfrescante ombra. In autunno la valle è ricoperta dai ricci e dai frutti dei castagni e le grandi foglie dell’albero ricoprono il terreno. In inverno invece i raggi del sole attraversano i grandi rami dei castagni.
La Valle delle Castagna costituisce la parte centrale di un sentiero che corre lungo il confine est di Naz-Sciaves, a 10-15 minuti dal paese. Questo sentiero romantico attraversa campi di meli, boschi misti di variopinti colori, verdi prati e imponenti castagni.
Dal medioevo fino alla fine del 19° secolo la castagna costituiva l’alimento principale delle popolazioni di montagna. Le castagna non contiene glutine. La loro farina può essere perciò utilizzata dai celiaci come sostituito della farina dei cereali.
La Valle della Castagne è una zona particolarmente stimolante in ogni stagione dell’anno. In primavera i vasti pendii delle valle delle castagne sono ricoperti dall’azzurro chiaro dei fiori dell’erba trinità. In estate i fiori di questi alberi giganti emettono in aria un profumo dolceamaro e le ampie chiome fogliate donano una rinfrescante ombra. In autunno la valle è ricoperta dai ricci e dai frutti dei castagni e le grandi foglie dell’albero ricoprono il terreno. In inverno invece i raggi del sole attraversano i grandi rami dei castagni.
La Valle delle Castagna costituisce la parte centrale di un sentiero che corre lungo il confine est di Naz-Sciaves, a 10-15 minuti dal paese. Questo sentiero romantico attraversa campi di meli, boschi misti di variopinti colori, verdi prati e imponenti castagni.
Raiermoos e Rasa
Lo stagno di Raier in origine era una grande lago, formatosi circa 12.000 anni fa su argillose morene formate dai ghiacciai. Le prime popolazioni vissero in questo luogo su palafitte. Oggi Raiermoos è un biotopo e ambiente naturale per animali e piante in via d’estinzione. Canne, tifa latifoglia, giunco e trifoglio d’acqua crescono in riva allo stagno. Offre un ambiente vitale a rane, tritoni e colubridi. Numerosi uccelli, come aironi e cicogne trovano riposo lungo le loro rotte migratorie. Nidificano avèrole, scriccioli e usignoli, oltre a sterpazzole e cinciallegre. I prati circostanti sono un paradiso per grilli, cavallette, farfalle e per la famosa mantide religiosa. Alti biotopi nel comune di Naz-Sciaves sono Sommersürs a Fiumes, Zuzzis e Laugen a Naz. Fate una passeggiata lungo il sentiero didattico intorno al biotopo di Palù Raier. Ascoltate il canto degli uccelli rari e osservate dalle piazzole il ricco mondo animale.
Abbazia di Novacella
Oggi il complesso dell'abbazia, tra le più significative del Tirolo, è quasi sempre aperto al pubblico. Anno dopo anno una multitudine di persone si reca all'abbazia di Novacella per visitarla. Qui, i visitatori appassionati di storia dell'arte, si imbattono nei mirabili reperti del monastero e nei suoi tesori. Splendido passeggiare tra opere risalenti alle più importanti epoche della storia dell'arte: gli edifici meritano tutti una visita.
Possono essere visitati la chiesa abbaziale barocca con le sue famose volte affrescate da Matthäus Günther ed il chiostro medievale con affreschi del XIV e XV secolo. Altrettanto interessanti sono la biblioteca con la sua collezione di manoscritti miniati e la pinacoteca con una vasta collezione di dipinti su tavola tardogotici (del maestro di Uttenheim, di Friedrich Pacher, Marx Reichlich e altri). È degno di essere visitato anche il giardino storico dell'abbazia, recentemente ripristinato, in cui è possibile camminare in mezzo a un orto che ospita 75 differenti varietà di piante aromatiche.
Orari d'apertura
domenica Chiuso
lunedì Ore 10:00–17:00
martedì Ore 10:00–17:00
mercoled ìOre 10:00–17:00
giovedì Ore 10:00–17:00
venerdì Ore 10:00–17:00
sabato Ore 10:00–17:00
Possono essere visitati la chiesa abbaziale barocca con le sue famose volte affrescate da Matthäus Günther ed il chiostro medievale con affreschi del XIV e XV secolo. Altrettanto interessanti sono la biblioteca con la sua collezione di manoscritti miniati e la pinacoteca con una vasta collezione di dipinti su tavola tardogotici (del maestro di Uttenheim, di Friedrich Pacher, Marx Reichlich e altri). È degno di essere visitato anche il giardino storico dell'abbazia, recentemente ripristinato, in cui è possibile camminare in mezzo a un orto che ospita 75 differenti varietà di piante aromatiche.
Orari d'apertura
domenica Chiuso
lunedì Ore 10:00–17:00
martedì Ore 10:00–17:00
mercoled ìOre 10:00–17:00
giovedì Ore 10:00–17:00
venerdì Ore 10:00–17:00
sabato Ore 10:00–17:00