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Sconfinata fuori dal Comune (ma siamo limitrofi) partendo da casa e salendo subito fino ad Assizzi (pochi minuti), Vignola (attraverso il percorso storico che non abbiamo percorso integralmente ma che mi ripropongo di fare in seguito), Maso Eccher, Maso Roat e poi ritorno in valle. Siamo però subito risaliti a Valar per ammirare lo splendido panorama. In tutto circa 12 chilometri e 600 m. di dislivello in poco meno di 4 ore (il tempo indicato sopra è errato).
Vignola Falesina, uno dei paesi più piccoli del Trentino, è situato a quasi mille metri di altitudine. Punteggiato dai caratteristici masi di montagna, si adagia sulle pendici del Monte Orno, alle porte orientali di una delle catene montuose più estese, suggestive e meno conosciute di questa parte dell’arco alpino: il gruppo del Lagorai-Cima d’Asta.
A pochi chilometri da Levico Terme e dal Lago di Caldonazzo, questo caratteristico villaggio montano ci riporta alla tranquilla atmosfera di un tempo, quando stress e frenesia erano termini sconosciuti. Qui si respira l’aria antica di quando i Canòpi, minatori di origine tedesca chiamati dal principe-vescovo di Trento, lavoravano nelle locali miniere di fluorite, quarzo e argento.
In queste zone, durante la prima Guerra mondiale, passava il fronte austro-ungarico, come testimoniano i numerosi resti delle opere difensive sparse sull´intero gruppo montuoso.
A pochi chilometri da Levico Terme e dal Lago di Caldonazzo, questo caratteristico villaggio montano ci riporta alla tranquilla atmosfera di un tempo, quando stress e frenesia erano termini sconosciuti. Qui si respira l’aria antica di quando i Canòpi, minatori di origine tedesca chiamati dal principe-vescovo di Trento, lavoravano nelle locali miniere di fluorite, quarzo e argento.
In queste zone, durante la prima Guerra mondiale, passava il fronte austro-ungarico, come testimoniano i numerosi resti delle opere difensive sparse sull´intero gruppo montuoso.
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