Qui sotto un video illustrante una escursione che transita proprio dalle medesime parti.
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Partiamo, come di consueto e rigorosamente in bassa stagione (altrimenti sarebbe difficile trovare parcheggio e soprattutto trovarlo gratuito) dal parcheggio del campetto sportivo poco oltre Assenza (forse già Porto) e si sale immediatamente prendendo quota su strada asfaltata (a tratti cementata) fino alla località Pozzo-Sommavilla dove scopriamo un altro parcheggio in cui si potevano evitare qualche metro di dislivello. Ma tant'è, ci addentriamo tra le casupole che riportano i tratti dei paesini rivieraschi, benchè in quota, con muri, strade e infissi continuamente ritoccati ma che danno quella sensazione di antico a me così piacevole ed accogliente. Lasciando le ultime case si prosegue, sempre in forte pendenza, tra olivi più o meno secolari e rade casupole, su strade che lasciano lo scivoloso asfalto per il più "grippante" cemento e poi si rassegnano alla pendenza ed all'acciottolato storico. Anche i muri che delimitano il sentiero ti fanno perdore nelle nebbie dei ricordi. Ogni tanto, rifiatando o voltandomi indietro per controllare l'incedere dei miei compagni di viaggio, lo sguardo indugia sui panorami lacustri che cominciano ad essere, seppure fiocamente, illuminati dal sole che comincia ad apparire in alto sulle cime del Baldo ma che ci delizierà col suo calore solo a mezzogiorno. La località Carpenare, così chiamata per la folta presenza di Carpino nero, ci introduce nel bosco, fitto e non curato (ma siamo in marzo, forse è un po' presto). La pendenza è sempre forte e solo il lastricato ci permette di incedere, con qualche brevissima sosta per attendere chi più fatica (come dovrebbe essere in ogni gruppo) con continuità. Piccola sosta "banana" rigenerante a quota 750 circa e poi via per gli ultimi metri fino all'ampio spazio prativo di Malga Zovel, che raggiungiamo non senza difficoltà data dal terreno fortemente umido. Messo in piano l'unico tavolo presente pasteggiamo con pout-pourri di pietanze e bevande a persistente e fine perlage (comprensive di calici) gentilmente scarrozzate fino in quota da Francesco e Roberta (santa donna!). Non mancano nemmeno le bottigliette di grappa all'amarone e liquore alla liquirizia che nessuno si sogna di non assaggiare. Anche la componente animale del gruppo, il cagnolino Mambo, si gode la sua meritata pietanza sotto un sole che finalmente, a mezzogiorno è giunto a riscaldare le nostre sudate membra. Tra panorami, bevute, foto e risate trascorre piacevolmente circa un'ora. Ci riavviamo, salendo un altro tratto in parte su asfalto (raggiungendo la strada che sale da Sommavilla) fino ad approcciare il cartello che indica per Malga Brione, la seconda della giornata. Dopo un saliscendi che non ci aspettavamo e che fa ulteriormente salire il dislivello giornaliero, in discesa arriviamo a Malga Brione, molto più piccola della precedente ed i cui pascoli sono stati ormai interamente fagocitati dal bosco. Ci inoltriamo ancora in questo e, non senza qualche difficoltà, seguiamo il tracciato precedentemente salvato su gps fino a reincontrare il tracciato percorso al mattino. Qualche intermezzo a culo per terra, comunque senza conseguenze se non per l'orgoglio, e un brevissimo tratto da affrontare in semi-arrampicata nei pressi di una villetta sono ulteriori gocce al gorgonzola saporito di questa giornata, conclusa con un breve escursus sul lungo lago per raggiungere le macchine e il caffè della staffa (oltre alla bibita di poco prima) al baretto di fronte il parcheggio.
Note tecniche
Dislivello tot. 1090 m
Tempo impiegato: 5 ore e mezzo soste escluse
Classificazione itinerario: Medio - Escursionistico
Lunghezza 10 km. circa
Note tecniche
Dislivello tot. 1090 m
Tempo impiegato: 5 ore e mezzo soste escluse
Classificazione itinerario: Medio - Escursionistico
Lunghezza 10 km. circa
Dalle foto sotto manca Francesco, autore delle suddette
Donne, se non ci fossero bisognerebbe inventarle!
Alla Malga Zovel panorami e risate
Perlage!!!
Malga Zovel, di proprietà del Comune di Brenzone che l'affitta a gruppi (uso cucina), e lo stesso vale per la vicina Malga Brione, è raggiungibile anche in macchina da Prada (Punta Veleno). La gestione è dei Servizi Regionali Forestali; al suo interno sono esposti pannelli didattici della Comunità Montana del Baldo. La malga, risalente ancora al Settecento, riporta sulla targa a fianco dell'ingresso la dicitura "12 paghe", corrispondente al numero di capi ospitatovi; è fiancheggiata dal piccolo baito, un tempo utilizzato per la lavorazione del latte e dalla poco distante pozza d'alpeggio per i mesi estivi. Ora non è più monticata ma si offre quale suggestivo palcoscenico per eventi culturali. Malga Brione è concessa alle iniziative del GASV (Gruppo Attività Speleologiche Veronese).
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