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12 settembre: Nel cuore del Carega

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Arriviamo al Rifugio Campogrosso (1451) Dopo un viaggio di circa 2 ore causato dall'impossibilità di raggiungere il rifugio dalla stradina che lo collega al Pian delle Fugazze e che costringe a scendere dal Passo a Valli del Pasubio, poi a Recoaro e salire dalla stretta stradina fino al Rifugio appunto. Da qui approntiamo verso il Passo delle Buse Scure (1474) tramite il sentiero 157 b. I parcheggi adiacenti il rifugio sono a pagamento quindi abbiamo optato per un parcheggio più in basso, a circa 200 m. dal rifugio. Per lo stesso sentiero e fino alla Sella del Rotolon percorriamo il sentiero della Pace, che unisce il fronte iniziale della Prima Guerra Mondiale in un unico percorso, chiaramente da percorrere in più tappe. Prendiamo poi il bivio per la Bocchetta Fondi e per il Carega, arrampicandoci (è il caso di dirlo in certi tratti) sul costone che ci permette di essere in quota, non prima comunque di un paio d'ore abbondanti. Alla Bocchetta (2037 m.) equivocando la cartina e non facendo caso ad una segnalazione messa su un sasso alcuni metri alla nostra sinistra, scendiamo verso il Rifugio Scalorbi (1769) pensando da qui di salire al Monte Obante, nostra meta di giornata. L'Obante invece sarebbe proprio poco lontano dalla Bocchetta sulla sinistra . Quando scopro il qui pro quo siamo al Rifugio Scalorbi e decidiamo di mangiarvi, come era comunque previsto dal programma. Dopo un semplice ma sostanzioso pasto ci apprestiamo a scendere per il sentiero 144 a completare un anello ma accorgendoci ben presto che, nonostante le segnalazioni iniziali abbastanza evidenti da recente riverniciatura, il sentiero si perde in un budello in cui procedere in discesa si rivela arduo se non pericoloso. Decido quindi di ritornare sui nostri passi e risalire al Passo Pelagatta ed al Rifugio. Torniamo quindi verso la bocchetta più o meno sullo stesso itinerario e scendiamo dal sentiero che avevamo fatto all'andata, non raggiungendo per motivi fisici e temporali il Monte Obante che, seppur a portata di mano, prevedeva un ulteriore sforzo alle nostre già stanche membra. Torniamo al Rifugio Campogrosso rischiarati dai raggi solari pian piano scemanti e nel ritorno, decidiamo di scendere fino a Recoaro e da qui, tramite la galleria, dalla parte di Schio. Da Schio saliamo poi verso la Val d'Astico tornando a Pergine da Carbonare e dal Passo della Fricca.
Info Tecniche- Lunghezza  17,7 km.     Dislivello  1023m.  Tempo (solo percorrenza) 7,30 h.   Difficoltà EE/M
it-rif.-campogrosso-rif.-scalorbi-con-qualche-fuoriprogramma.pdf
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Rifugio Campogrosso
Rifugio Scalorbi

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