![]()
![]()
![]()
|
|
SCOPRIRE BRENZONE....
Al Balot taca' via...
Sembra quasi bresciano, anche se il dialetto è veneto (ma siamo sul lago di Garda, terra di confine): “Balòt tacà via”, liberamente tradotto come “masso attaccato via”. E' di certo uno dei toponimi più efficaci, che fotografa perfettamente quello che ci si trova di fronte: un masso che tende al rotondo, di dimensioni considerevoli e che resta sospeso nella roccia, incastrato tra le mastodontiche pendici di un canyon. Come scrive Visit Malcesine, il Balòt tacà via si trova in una valle sulla sinistra, da raggiungere come detto percorrendo un breve sentiero. All'inizio del tragitto, dopo qualche decina di metri, si trova una muretto da scavalcare, alto poco più di due metri ma attrezzato con una scaletta: è facile, si legge, ma è sempre meglio fare attenzione. Il cammino prosegue poi per un altro chilometro, lungo il sentiero vero e proprio, costeggiando un suggestivo corso d'acqua.
Verso S.Antonio delle Pontare.... sosta pranzo
A Campo....
Campo di Brenzone è una frazione di Brenzone sul Garda, un comune in provincia di Verona. E’ un villaggio medievale quasi disabitato: secondo una stima del 2011 ci sono solo una decina di persone. Questo perché è difficilmente raggiungibile: soltanto a piedi, attraverso una vecchia e ripida mulattiera.
E’ noto che il borgo esisteva già nel 1023. Le sue case di pietra sono raggruppate attorno alle rovine di un castello, oggi coperte di vegetazione, e ad una chiesetta dedicata a San Pietro eretta tra il XII e il XIV secolo, con all’interno affreschi di influenza bizantina risalenti al 1358 e attribuiti al maestro locale Giorgio da Riva. Rappresentano santi, tra cui San Pietro in cattedra, la Vergine e Cristo. Una facciata esterna della chiesa è stata rifatta nel Settecento, ma conserva la stessa struttura a campana tipica del cosiddetto stile romanico minore. All’inizio del Novecento il borgo cominciò a svuotarsi, poiché molti abitanti, a causa della povertà in cui si trovavano, decisero di emigrare verso Milano, ma anche verso l’estero: si trasferirono in Africa, in Australia e soprattutto negli Stati Uniti – una delle abitazioni è stata soprannominata “Casa America”, proprio perché lì emigrarono i sette fratelli che vi vivevano . La vita nel borgo oggi
Campo di Brenzone è un luogo conosciuto dai turisti, che vi si recano soprattutto a Pasqua e il Lunedì dell’Angelo, giorno in cui si tiene una messa molto frequentata. Per il resto il borgo è molto meno frequentato rispetto ad altre località sul Lago di Garda, sebbene possa essere considerato uno dei punti più meritevoli di essere visitati della costa veneta del lago, con i suoi cipressi, olivi secolari, faggi e lecci. Una volta l’economia era basata su agricoltura e pastorizia, ma ormai gli olivi non rappresentano più una fonte di reddito e di bestie praticamente non se ne vedono più in giro. Tuttavia la vita è rimasta decisamente semplice e rustica: ci si scalda solo con le stufe a legna, non ci sono fognature e solo fino a quattro anni fa non c’erano bagni in casa; non c’è acqua corrente, si fa uso soltanto della fontana. Per muoversi, talvolta si usa una slitta. Ovviamente di mondanità ce n’è ben poca, ma a Ferragosto si fa festa e arriva anche qualche cantante famoso. Campo di Brenzone è un borgo decisamente grazioso, che merita di essere conosciuto e visitato, visto quanto è suggestivo, e pochissimi abitanti che ci sono, sono davvero molto ospitali.
E’ noto che il borgo esisteva già nel 1023. Le sue case di pietra sono raggruppate attorno alle rovine di un castello, oggi coperte di vegetazione, e ad una chiesetta dedicata a San Pietro eretta tra il XII e il XIV secolo, con all’interno affreschi di influenza bizantina risalenti al 1358 e attribuiti al maestro locale Giorgio da Riva. Rappresentano santi, tra cui San Pietro in cattedra, la Vergine e Cristo. Una facciata esterna della chiesa è stata rifatta nel Settecento, ma conserva la stessa struttura a campana tipica del cosiddetto stile romanico minore. All’inizio del Novecento il borgo cominciò a svuotarsi, poiché molti abitanti, a causa della povertà in cui si trovavano, decisero di emigrare verso Milano, ma anche verso l’estero: si trasferirono in Africa, in Australia e soprattutto negli Stati Uniti – una delle abitazioni è stata soprannominata “Casa America”, proprio perché lì emigrarono i sette fratelli che vi vivevano . La vita nel borgo oggi
Campo di Brenzone è un luogo conosciuto dai turisti, che vi si recano soprattutto a Pasqua e il Lunedì dell’Angelo, giorno in cui si tiene una messa molto frequentata. Per il resto il borgo è molto meno frequentato rispetto ad altre località sul Lago di Garda, sebbene possa essere considerato uno dei punti più meritevoli di essere visitati della costa veneta del lago, con i suoi cipressi, olivi secolari, faggi e lecci. Una volta l’economia era basata su agricoltura e pastorizia, ma ormai gli olivi non rappresentano più una fonte di reddito e di bestie praticamente non se ne vedono più in giro. Tuttavia la vita è rimasta decisamente semplice e rustica: ci si scalda solo con le stufe a legna, non ci sono fognature e solo fino a quattro anni fa non c’erano bagni in casa; non c’è acqua corrente, si fa uso soltanto della fontana. Per muoversi, talvolta si usa una slitta. Ovviamente di mondanità ce n’è ben poca, ma a Ferragosto si fa festa e arriva anche qualche cantante famoso. Campo di Brenzone è un borgo decisamente grazioso, che merita di essere conosciuto e visitato, visto quanto è suggestivo, e pochissimi abitanti che ci sono, sono davvero molto ospitali.
Lungolago....
Altre foto