Per i Punti di interesse vedi a fondo pagina
01A Giro del Monte Ghello
Le pareti di calcare grigio di Noriglio coronate dalla calotta del Monte Ghello sono il paesaggio più familiare agli abitanti di Rovereto, un bonario cocuzzolo meta di tranquille passeggiate “fuoriporta”, con panoramica vista su storiche valli e più celebri cime. Ma il Monte Ghello è tutt’altro che insignificante. È anzi un concentrato di motivi d’interesse tra i più stimolanti. Lo è dal punto di vista naturalistico e botanico, per le sue colorate orchidee. Il suo paesaggio agrario, che alterna prati aridi a freschi boschi e a vigneti che si srotolano sui fianchi assolati del colle, è area naturale protetta che ha meritato la nomina a “sito di interesse comunitario” (S.I.C.). Le numerose ma discrete cave di “biancone” e la fatica dei cavatori hanno fornito fino al secolo scorso la pietra per costruire le ville e i palazzi di Rovereto. I campi terrazzati, i masi, i pozzi, le cisterne dell’acqua, i canali, i muretti, i casotti, restano le testimonianze ormai in gran parte mute dell’incessante e secolare lavorio dei contadini. Negli angoli più scoscesi si nascondono le postazioni di artiglieria in caverna e altre fortificazioni in roccia scavate dagli austriaci in vista della Grande Guerra. Si aggiunga che l’opera di studiosi, appassionati e volontari sta promuovendo la valorizzazione turistica del Monte Ghello, la ripulitura dei siti bellici, la segnatura dei principali sentieri, la cartellonistica, le guide escursionistiche e la pubblicistica sull’area. Monte Ghello si propone così come un’eccellente metafora del cambiamento in atto sui territori marginali, un ecomuseo del paesaggio agrario, un “open space” dell’architettura spontanea, delle comunità montane e delle reliquie belliche che caratterizzano il Trentino.
Il Monte Ghello è un promontorio roccioso a ridosso della città di Rovereto, sul versante orientale della Vallagarina. Un anello escursionistico con partenza dal capoluogo ne raggiunge la sommità risalendo il versante di Noriglio e Zaffoni e ridiscende in città dal versante di Toldi. Il percorso a piedi richiede 2-3 ore ed inizia in via delle Fosse, davanti all’entrata del Castello. Da qui si diparte una piccola stradina stretta tra due muri che dopo poche centinaia di metri si innesta su via Acquedotto, la vecchia strada per Noriglio. Guardando indietro avremo un bello scorcio della città e del castello. Prima di arrivare all’abitato di Valteri incontriamo qualche bel capitello e una lapide che ricorda l’allargamento della strada ad opera di Eugenio di Savoia durante la guerra contro i francesi (1702), poi superiamo una breve rampa entrando nel territorio di Noriglio. Vi si trova, sulla dx. un’antica croce in terra sul limitare dell’antico confine tra le comunità ove, in passato, in caso di epidemie si chiudevano le strade per impedire il passaggio ed il possibile contagio. Arrivati a Valteri (0,30’), le “porte di Noriglio”, si piega a sx. sulla v. Klame (i cartelli del Giro sono evidenti ma non troppo, defilati in basso a volte troppo vicino alla strada). Dopo una erta si sbocca sulla SP2 per Terragnolo, la si attraversa e si prosegue sulla stessa via Klame fino al parco giochi della località Zaffoni. Si entra ora nel cuore del Monte Ghello, seguendo fedelmente la segnaletica (F1 Giro del Monteghello), prima sull’asfalto e poi su una larga sterrata. Si costeggiano i pozzi di pietra (ulbe), le opere militari austriache, i terrazzamenti coltivati e si raggiunge la grande croce di vetta (m. 522-1,30’) da cui si domina l’intera città di Rovereto e un ampio tratto della Vallagarina. Sempre su sterrata si scende alle case di Toldi e da qui, su asfalto con poche segnalate scorciatoie, si torna a Rovereto, seguendo il magnifico e panoramico percorso tra i vigneti che scende alla Vallunga, e a Rovereto. Arrivati in via della Fossa poco più a nord del punto da dove siamo partiti, seguiamo la stretta ed affascinante v. Valbusa Piccola, sfociando in via Rialto e girando a dx. verso la splendida P. C.Battisti nostro punto d’arrivo (3 h. circa). Da qui da novembre a gennaio il percorso del “Natale dei Popoli” che ribadisce la “mission” di Rovereto alla fratellanza ed alla Pace.
Le pareti di calcare grigio di Noriglio coronate dalla calotta del Monte Ghello sono il paesaggio più familiare agli abitanti di Rovereto, un bonario cocuzzolo meta di tranquille passeggiate “fuoriporta”, con panoramica vista su storiche valli e più celebri cime. Ma il Monte Ghello è tutt’altro che insignificante. È anzi un concentrato di motivi d’interesse tra i più stimolanti. Lo è dal punto di vista naturalistico e botanico, per le sue colorate orchidee. Il suo paesaggio agrario, che alterna prati aridi a freschi boschi e a vigneti che si srotolano sui fianchi assolati del colle, è area naturale protetta che ha meritato la nomina a “sito di interesse comunitario” (S.I.C.). Le numerose ma discrete cave di “biancone” e la fatica dei cavatori hanno fornito fino al secolo scorso la pietra per costruire le ville e i palazzi di Rovereto. I campi terrazzati, i masi, i pozzi, le cisterne dell’acqua, i canali, i muretti, i casotti, restano le testimonianze ormai in gran parte mute dell’incessante e secolare lavorio dei contadini. Negli angoli più scoscesi si nascondono le postazioni di artiglieria in caverna e altre fortificazioni in roccia scavate dagli austriaci in vista della Grande Guerra. Si aggiunga che l’opera di studiosi, appassionati e volontari sta promuovendo la valorizzazione turistica del Monte Ghello, la ripulitura dei siti bellici, la segnatura dei principali sentieri, la cartellonistica, le guide escursionistiche e la pubblicistica sull’area. Monte Ghello si propone così come un’eccellente metafora del cambiamento in atto sui territori marginali, un ecomuseo del paesaggio agrario, un “open space” dell’architettura spontanea, delle comunità montane e delle reliquie belliche che caratterizzano il Trentino.
Il Monte Ghello è un promontorio roccioso a ridosso della città di Rovereto, sul versante orientale della Vallagarina. Un anello escursionistico con partenza dal capoluogo ne raggiunge la sommità risalendo il versante di Noriglio e Zaffoni e ridiscende in città dal versante di Toldi. Il percorso a piedi richiede 2-3 ore ed inizia in via delle Fosse, davanti all’entrata del Castello. Da qui si diparte una piccola stradina stretta tra due muri che dopo poche centinaia di metri si innesta su via Acquedotto, la vecchia strada per Noriglio. Guardando indietro avremo un bello scorcio della città e del castello. Prima di arrivare all’abitato di Valteri incontriamo qualche bel capitello e una lapide che ricorda l’allargamento della strada ad opera di Eugenio di Savoia durante la guerra contro i francesi (1702), poi superiamo una breve rampa entrando nel territorio di Noriglio. Vi si trova, sulla dx. un’antica croce in terra sul limitare dell’antico confine tra le comunità ove, in passato, in caso di epidemie si chiudevano le strade per impedire il passaggio ed il possibile contagio. Arrivati a Valteri (0,30’), le “porte di Noriglio”, si piega a sx. sulla v. Klame (i cartelli del Giro sono evidenti ma non troppo, defilati in basso a volte troppo vicino alla strada). Dopo una erta si sbocca sulla SP2 per Terragnolo, la si attraversa e si prosegue sulla stessa via Klame fino al parco giochi della località Zaffoni. Si entra ora nel cuore del Monte Ghello, seguendo fedelmente la segnaletica (F1 Giro del Monteghello), prima sull’asfalto e poi su una larga sterrata. Si costeggiano i pozzi di pietra (ulbe), le opere militari austriache, i terrazzamenti coltivati e si raggiunge la grande croce di vetta (m. 522-1,30’) da cui si domina l’intera città di Rovereto e un ampio tratto della Vallagarina. Sempre su sterrata si scende alle case di Toldi e da qui, su asfalto con poche segnalate scorciatoie, si torna a Rovereto, seguendo il magnifico e panoramico percorso tra i vigneti che scende alla Vallunga, e a Rovereto. Arrivati in via della Fossa poco più a nord del punto da dove siamo partiti, seguiamo la stretta ed affascinante v. Valbusa Piccola, sfociando in via Rialto e girando a dx. verso la splendida P. C.Battisti nostro punto d’arrivo (3 h. circa). Da qui da novembre a gennaio il percorso del “Natale dei Popoli” che ribadisce la “mission” di Rovereto alla fratellanza ed alla Pace.
Il tuo browser non supporta la visualizzazione di questo documento. Fai clic qui per scaricare il documento.
Il tuo browser non supporta la visualizzazione di questo documento. Fai clic qui per scaricare il documento.