Ricordiamo che le indicazioni sui percorsi ( lunghezza, dislivello, tempistica) sono indicative e che potrebbero variare di molto anche da un dispositivo ad un altro. Si invita pertanto a considerare un certo lasso di sicurezza tra ciò che si legge nelle presentazioni e ciò che si ritrova sul territorio. Il conduttore si farà onere sempre di scegliere il percorso migliore contando anche sulla vostra pazienza e collaborazione.
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Un facile itinerario da percorrere in tutte le stagioni (in inverno consigliati i ramponcini) che ci porta a collegare i due sobborghi di Trento posti sulla destra orografica dell'Adige ed al contempo nella storia della valle. Dalla medievale Torre dell'Orco (come viene comunemente definita la Torre di Ravina), di cui non si conosce però l'origine del nome alla cinquecentesca ed affrescatissima Villa Margon (breve disgressione per la visita che vale la pena, informarsi sugli orari di apertura) nel pieno dei possedimenti della famiglia Lunelli, produttori dello spumante Ferrari noto in tutto il mondo; al forte di Romagnano, parte integrante della Fortezza di Trento che circondò il capoluogo e che doveva essere l'ultimo baluardo eventuale nella difesa della città; al sentiero del Guardadocio, la vecchia mulattiera che collegava Garniga con il fondovalle e la città di Trento, prima della costruzione dell’attuale viabilità, e che costituiva la parte terminale di un’antica via di comunicazione in quota fra la bassa Vallagarina e Trento, passando per Mori, la Val di Gresta, Cei, Cimone e Garniga. In tutto pochi chilometri (8 circa) con quasi 500 m. di dislivello, da effettuarsi comodamente in circa 3 ore, naturalmente senza contare le eventuali visite (a Villa Margon) e le soste fotografiche.
Villa Margon sorge tra il fitto verde dei boschi e filari delle colline che abbracciano Trento e col suo complesso cinquecentesco rappresente rappresenta uno tra i monumenti più sfarzosi del Trentino. Tra le sue centenarie mura la Villa ha visto passare, negli anni del Concilio di Trento, cardinali e alti prelati da tutta Europa ed imperatori come Carlo V che secondo la tradizione qui soggiornò. Proprio dell’Imperatore sono narrate le gesta in un ciclo di affreschi e il suo letto è tra gli arredi più significativi della villa.
Altre stanze presentano affreschi dedicate ai cicli del Vecchio e Nuovo Testamento, con sfondi paesaggistici ricchi di colori e riferimenti a personaggi sacri. Altro tema presente in altre sale è quello agreste con la natura che diviene protagonista nel Ciclo dei Mesi, dove le tradizioni secolari della vita contadina vengono magnificamente rappresentate.
Altre stanze presentano affreschi dedicate ai cicli del Vecchio e Nuovo Testamento, con sfondi paesaggistici ricchi di colori e riferimenti a personaggi sacri. Altro tema presente in altre sale è quello agreste con la natura che diviene protagonista nel Ciclo dei Mesi, dove le tradizioni secolari della vita contadina vengono magnificamente rappresentate.
Escursione 2 dicembre 2023
Alle falde del Monte Bondone: Da Ravina a Romagnano
Un facile itinerario da percorrere in tutte le stagioni (in inverno consigliati i ramponcini) che ci porta a collegare i due sobborghi di Trento posti sulla destra orografica dell'Adige ed al contempo nella storia della valle. Dalla medievale Torre dell'Orco (come viene comunemente definita la Torre di Ravina), di cui non si conosce però l'origine del nome alla cinquecentesca ed affrescatissima Villa Margon (breve disgressione per la visita che vale la pena, informarsi sugli orari di apertura) nel pieno dei possedimenti della famiglia Lunelli, produttori dello spumante Ferrari noto in tutto il mondo; al forte di Romagnano, parte integrante della Fortezza di Trento che circondò il capoluogo e che doveva essere l'ultimo baluardo eventuale nella difesa della città; al sentiero del Guardadocio, la vecchia mulattiera che collegava Garniga con il fondovalle e la città di Trento, prima della costruzione dell’attuale viabilità, e che costituiva la parte terminale di un’antica via di comunicazione in quota fra la bassa Vallagarina e Trento, passando per Mori, la Val di Gresta, Cei, Cimone e Garniga. In tutto pochi chilometri (8 circa) con quasi 500 m. di dislivello, da effettuarsi comodamente in circa 3 ore, naturalmente senza contare le eventuali visite (a Villa Margon) e le soste fotografiche.
Partenza: Ravina, ore 9.00
Dislivello: in salita 300 m. in discesa m. 300, altitudine max.463 e min.225
Lunghezza percorso: circa 8 km.
Durata: 3,00 ore totali, solo cammino
Difficoltà: E/F
Costi a carico del partecipante:
Tessera sociale (se non presente) o quota escursione
Costo carburante Eventuali pasti e bevande, eventuali ingressi ove compresi nell’offerta dell’escursione
Attrezzatura: scarponi da trekking o comunque scarponcini con grip, abbigliamento adeguato alla stagione e all’altitudine (a cipolla)
Note: Escursione da effettuarsi durante tutto l’anno, fare attenzione in inverno per presenza di ghiaccio in alcuni punti del percorso
Ritrovo: Piazzale Zuffo https://goo.gl/maps/XGCEnP9ZzCBckskB6 ore 8.30 km. 12
Parcheggio: Ravina, parcheggio cimitero, via Filari Longhi https://maps.app.goo.gl/1VABuUdy9kH89dJv9 ore 8.45
Quota Macchina da Zuffo 2,5 euro
Alle falde del Monte Bondone: Da Ravina a Romagnano
Un facile itinerario da percorrere in tutte le stagioni (in inverno consigliati i ramponcini) che ci porta a collegare i due sobborghi di Trento posti sulla destra orografica dell'Adige ed al contempo nella storia della valle. Dalla medievale Torre dell'Orco (come viene comunemente definita la Torre di Ravina), di cui non si conosce però l'origine del nome alla cinquecentesca ed affrescatissima Villa Margon (breve disgressione per la visita che vale la pena, informarsi sugli orari di apertura) nel pieno dei possedimenti della famiglia Lunelli, produttori dello spumante Ferrari noto in tutto il mondo; al forte di Romagnano, parte integrante della Fortezza di Trento che circondò il capoluogo e che doveva essere l'ultimo baluardo eventuale nella difesa della città; al sentiero del Guardadocio, la vecchia mulattiera che collegava Garniga con il fondovalle e la città di Trento, prima della costruzione dell’attuale viabilità, e che costituiva la parte terminale di un’antica via di comunicazione in quota fra la bassa Vallagarina e Trento, passando per Mori, la Val di Gresta, Cei, Cimone e Garniga. In tutto pochi chilometri (8 circa) con quasi 500 m. di dislivello, da effettuarsi comodamente in circa 3 ore, naturalmente senza contare le eventuali visite (a Villa Margon) e le soste fotografiche.
Partenza: Ravina, ore 9.00
Dislivello: in salita 300 m. in discesa m. 300, altitudine max.463 e min.225
Lunghezza percorso: circa 8 km.
Durata: 3,00 ore totali, solo cammino
Difficoltà: E/F
Costi a carico del partecipante:
Tessera sociale (se non presente) o quota escursione
Costo carburante Eventuali pasti e bevande, eventuali ingressi ove compresi nell’offerta dell’escursione
Attrezzatura: scarponi da trekking o comunque scarponcini con grip, abbigliamento adeguato alla stagione e all’altitudine (a cipolla)
Note: Escursione da effettuarsi durante tutto l’anno, fare attenzione in inverno per presenza di ghiaccio in alcuni punti del percorso
Ritrovo: Piazzale Zuffo https://goo.gl/maps/XGCEnP9ZzCBckskB6 ore 8.30 km. 12
Parcheggio: Ravina, parcheggio cimitero, via Filari Longhi https://maps.app.goo.gl/1VABuUdy9kH89dJv9 ore 8.45
Quota Macchina da Zuffo 2,5 euro