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Meteo Trentino
Un lungo ma affascinante itinerario che, partendo dalle sponde del suggestivo lago di Caldaro, porta attraverso i vitigni pregiati denominati allo stesso modo, borghi antichi e ruderi seminascosti nel bosco, una forra ricca di fascino ed attrezzata, di nuovo in pianura per girare intorno al lago senza tralasciare una salita ad un vecchio maniero misterioso. 

2021

N.B. Le tracce gpx  e le cartine con i tracciati sono solamente indicative e potrebbero non rappresentare in modo corretto il percorso. 
Il percorso è modificabile insindacabilmente dal Capogita in base ad esigenze meteorologiche o personali.
​Le presentazioni senza data sono gite che si effettueranno in data da destinarsi o in preparazione. Spesso le escursioni non sono state fatte o provate in precedenza quindi abbiate pazienza per eventuali inesattezze sul percorso in itinere.

Ogni escursione è naturalmente soggetta alle limitazioni eventualmente imposte dai DPCM 
qui maggiori info    CLICCA 


20 marzo: WR 035 Verso gli Altipiani,
​da Calliano a Folgaria

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Da Calliano partiremo per una salita che ci porterà fino agli Altipiani di Folgaria e Lavarone, soprattutto nel suo centro turistico più importante, Folgaria. Dalla Strada che sale verso Folgaria, poco prima della prima curva, il parcheggio accoglierà le nostre vetture. Il posto è limitato ma esiste la possibilità di parcheggiare al parcheggio sottostante, un po’ più vicino alla statale. Imboccheremo la Val de le Rozzette (s.14)  oppure, a scelta, saliremo fino al piazzale del Castello Beseno per poi scendere lievemente a Dietrobeseno.riprendendo il percorso originale fino a raggiungere l’ameno paesino de La Guardia, famoso in zona per dei caratteristici murales che lo hanno fatto soprannominare il paese dipinto.
Vedremo se nel paesino troveremo ospitalità per un pasto (portiamoci dietro comunque il desinare al sacco). Da lì un ulteriore salita ci porta poco sotto il livello di Folgaria che raggiungeremo dopo circa 4.30/5 ore dalla partenza. Il dislivello è importante (poco sopra i 1000 m.) ma non mancheranno le soste per rifiatare. Per il ritorno ci affideremo ai mezzi pubblici o ci organizzeremo autonomamente tra i partecipanti, portando uno o più mezzi all’arrivo.   

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Meteo Folgaria

21 marzo: Sentiero del Ponale da Riva a Pregasina

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Il Sentiero della Ponale collega Riva del Garda alla Valle di Ledro e Pregasina. Fino agli anni 70 del secolo scorso costituiva l'unica strada di collegamento tra queste località. Ora è diventata una trafficatissima strada soprattutto per i bikers che popolano l'Alto Garda ma anche per gli escursionisti. 
Da Riva del Garda, dopo aver parcheggiato, attraversiamo parte del centro della cittadina lacustre per dirigerci sul lungolago e precisamente alla Centrale Elettrica di Riva del Garda, di cui consiglio una visita a parte (contattare http://www.hydrotourdolomiti.it/content/it/riva-del-garda tel. 0461 032486)
Da qui proseguiamo sul marciapiede lungo la statale per Limone fino al non distante imbocco della Strada del Ponale. Saliremo con questa fino a Pregasina dove ci fermeremo per il pranzo. Rientro per la stessa strada.
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Meteo Riva del garda

27 marzo: WR 006 Aldilà del fiume, da Rovereto a Passo Bordala


03 aprile: Trento e dintorni-Da Gardolo all'Orrido di Ponte Alto

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Da Gardolo saliremo alle pendici del Calisio fino alla frazione Gardolo di Mezzo (vi si trovano i vigneti del campione Francesco Moser) per poi percorrere la Via Claudia Augusta verso Martignano, Maderno e Cognola. Visiteremo poi l'Orrido di Ponte Alto, una forra dove il torrente Fersina è stato imbrigliato già dal '500, restaurata e ripristinata qualche anno fa dopo una trentennale chiusura. 

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Meteo Trento

8 maggio: EL BALOT TACA' VIA, SAN ANTONIO DELLE PONTARE ED I PRESEPI DI CAMPO

https://www.enricotrek.com/0501-al-balot-taca-via.html IL GIRO DEL 5 GENNAIO 2020, UNA VITA FA...
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Una peculiarità geologica, un masso appeso tra due alte pareti di roccia; una antica chiesetta dedicata ad un Santo che amava inerpicarsi per sentieri scoscesi; un suggestivo paese semidisabitato ma che racchiude in se annualmente le atmosfere natalizie. Questi gli ingredienti per la camminata d'oro di questo strano 2020, prodroma di uno strano Natale che vedrà la tradizionale serenità messa in secondo piano dal protagonismo di un maledetto microorganismo letale. Ritroviamoci nella natura ed in noi stessi, cercando conforto nei nostri passi e nella meravigliosa cornice benacense. Il dislivello non è proibitivo ma comunque impegnativo (800 m. circa). Ritrovo alle 8.00 al Porto S.Nicolò di Riva del Garda dove compatteremo le macchine per recarci al punto di partenza di Assenza (pausa caffè).Dovremmo riuscire a tornare a valle per le ore 13/13.30, in tempo per mangiare qualcosa al ristorante Giuly (o ad altro Ristorante). Naturalmente chi preferisse il pranzo al sacco è liberissimo. Contatti al 3703431918, sms o whatsapp.

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Meteo Brenzone

10 aprile: Da Brentino all'ex Forte Cimo Grande


11 aprile: Giro del lago di Corlo, nel bellunese

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Il lago del Corlo (anche lago di Corlo e lago di Arsiè) è un bacino artificiale interamente compreso nel comune di Arsiè, in provincia di Belluno, Feltrino, realizzato nel 1954 con la costruzione di una diga lungo il torrente Cismon. Trae il nome dal Corlo, una piccola borgata situata nei pressi dello sbarramento.
L'invaso ha forma allungata e inizia a valle di Giaroni di Fonzaso, ma il livello delle acque è molto variabile; dopo il paese di Rocca, che sorge lungo la riva destra, si restringe ulteriormente, tant'è che viene attraversato da due ponti.

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Meteo Arsiè

18 aprile: Rastenbachklamm e il giro del lago di Caldaro

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Meteo Caldaro sulla strada del vino

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11 aprile: Tra le Marocche di Dro e il lago di Cavedine


22 maggio: Un giro nell'Oltresarca, Arco e dintorni

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Da San Martino di Arco un giro negli uliveti, nei boschi e sulle strade che porterà poi a raggiungere tutte le località dell’OltreSarca e poi il centro di Arco, uno tra i borghi più belli d’Italia secondo l’ultima edizione del libro edito annualmente. 

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29 maggio-02 giugno: Isole Tremiti, San Giovanni Rotondo, il Gargano e Monte S.Angelo         viaggio con agenzia Sole, Neve, Viaggi di Trento

Le prenotazioni vanno indirizzate direttamente all'agenzia. Allego programma in pdf         Agenzia Viaggi        Sole, Neve, Viaggi
29-maggio-2-giugno-isole-tremiti-il-gargano-e-san-giovanni-rotondo.pdf
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09 ottobre: Le vie della Fede-La Comparsa di Pinè

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Uno dei Santuari più suggestivi del Trentino, meta a tutt'oggi di pellegrinaggi. La storia che si nasconde dietro al luogo sacro è presto detta. Un certo Giacomo Moser, pio contadino di Montagnaga, al principio del secolo XVIII si era recato più volte al santuario della Madonna di Caravaggio, e da uno dei suoi viaggi aveva portato un’Immagine della Madonna che esponeva su un altare della chiesa di Montagnaga - dedicata a S. Anna - il 26 maggio di ogni anno. Il racconto delle grazie e delle feste di Caravaggio suscitava in molti il desiderio di recarsi nel celebre santuario bergamasco. Fra gli altri c’era anche una giovane di nome Domenica Targa (9 agosto 1699 - 24 ottobre 1764), nata in un paesino vicino a Montagnaga chiamato Guardia. Le era però difficile ottenere il consenso dei genitori.

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23 ottobre: Cembra e Pinetano-Dal lago alle Piramidi

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Dal lago al monumento naturale della Val di Cembra, le Piramidi di Segonzano. Lunga cavalcata in valle di Cembra attraverso i paesi di Lases, Lona, Sevignano, Segonzano (con disgressione in distilleria) e ritorno

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07 novembre: Da Calceranica alla Madonna del Feles

Dal lago di Caldonazzo saliremo fino a Vigolo Vattaro, passando per il Santuario della Madonna del Feles e per l'antico castello di Vigolo. Discesa per il parco delle Miniere di Calceranica. 
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Valpolicella, Valsorda, dove il vento non fà rumore

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Valsorda, una gola profonda che non permette alla voce di arrivare lontano, segna il confine nord del comune di Marano con Sant'Anna d'Alfaedo. La valle che ha mantenuto la sua selvaggia bellezza, parte dal progno di Fumane alla confluenza con il progno di Breonio (Molina) e il progno Brunesco, arriva alla frazione di Mondrago di Marano Valpolicella. Il percorso è attrezzato, con scale in ferro, corde di sicurezza e ben segnato, ma causa l'umidità in alcuni passaggi o per pioggia, le rocce sono molto scivolose, per questo necessità un equipaggiamento adeguato, soprattutto le scarpe, e molta attenzione.

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Meteo Marano di valpolicella

 Orenknott  (Val Venosta)

A Rablà prendiamo la funivia Texel Bahn che ci porta al Maso Giggelberg e da qui percorriamo un tratto dell'Alta Via di Merano. Seguiamo il segnavia 24 in direzione ovest, caliamo di un centinaio di metri giungendo a quota 1450 per risalire poi fino al maso Hochforch (1h.) Anche se non ci sono indicazioni è abbastanza facile individuare pochi metri prima del maso una carrareccia sulla destra che sale ripida verso il bosco. Seguendola, segnavia 25, raggiungiamo a quota 1855 un baito di legno abitato (1.35 h). Mano a mano che si sale, la vista sul Burgraviato (piana di Merano) si allarga, mentre in quota dominano le alte cime innevate. Raggiunto l'edificio abbandonato dell'Orenalm (1.50 h) che giace sotto la cima dell'Orenknott, proseguiamo la salita trascurando il sentiero 25b che si stacca sulla destra. a quota 2100 superiamo il bivio col 25A e proseguiamo verso la cima di cui si intravvede la croce. Il sentiero gira sul lato nord e la neve potrebbe essere ancora presente rendendo più difficile il cammino. Raggiungiamo la cima con ampio panorama sulla Val Venosta e verso il gruppo dell'Ortles (2.45 h). Torniamo alla Orenalm e questa volta ci teniamo sulla sx. Un tratto in falsopiano ed eccoci a dover affrontare una ripida discesa in cui la neve slavinata è d'ostacolo e dove si sprofonda oltre le ginocchia (portare con se ancora le ciaspole). Oltrepassiamo una baita con fontana e a quota 1620 raggiungiamo un ampio bacino d'acqua: uno dei tanti laghetti presenti nella regione. Dal Ristorante Giggelberg riprenbdiamo la funivia che ci riporta a valle (4.40 h).
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Lazinser Alm ed Erensee, magie del Sudtirolo
Escursione facile ma non troppo ad uno splendido laghetto alpino (Erensee 2291). Da qui torneremo parzialmente sui nostri passi per scendere alla LazinserAlm dove è prevista la sosta pranzo (eventuale sacco è consentito). Scendiamo poi di nuovo al parcheggio, il tutto in un contesto alpino che dai 1625 m. circa ci porta fino ai 2300 dell'Erensee. Panorami rilassanti assicurati
Dislivello 750 m. circa
Ore di percorrenza 5/5,30 circa (soste escluse)
Difficoltà E Medio/Facile
Ritrovo Parcheggio Trento Nord ore 7.30
Si prosegue su A22 (sosta area Paganella per caffè) per uscire a Bolzano Nord , percorrere la MEBO fino a Merano e dirigersi verso la Val Passiria fino a Plan (parcheggio). Partenza approssimativamente ore 9.30 da Plan. Itinerario di ripiego possibile con meno dislivello non accompagnato.
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TRAVERSATA DEL BRENTA
Classica attraversata del Gruppo di Brenta che si snoda lungo le valli di Brenta e la Valle dei Massodi e delle Seghe.Si parte dalla stazione di arrivo della cabinovia che da Molveno porta all’altopiano di Pradel ( funziona tutti i giorni dall’ultima settimana di maggio sino a fine settembre; i week end nella parte iniziale di maggio e nelle prime tre settimane di ottobre ( verificare orari e date telefonando al numero 0461586924).Partendo da Pradel si segue l’itinerario 340 sino al Rifugio Croz Altissimo ( qualche tratto esposto ma protetto da barriera metallica ( cordino con pali di sostegno) . Il percorso taglia la parete ovest del Croz Altissimo e presenta punti panoramici di forte interesse sull’anfiteatro degli Sfulmini e sulle cime che contornano la Val Perse. Dal rifugio Croz in 30 minuti si arriva a rifugio Selvata ( mt 1630). Dal Selvata si prosegue per il 319 e dopo circa 50 minuti superate due sorgenti si arriva al Baito Massodi ( mt 1985) . Per prati tra rododendri e gli ultimi mughi si raggiunge la conca del Laghet : qui il panorama sul Gruppo degli Sfulmini , Campanil Basso , Brenta Alta è da capogiro, talmente belle ed incombenti sono queste cime . Il silenzio è rotto saltuariamente dal tipico ronzio della teleferica del Rifugio Pedrotti che si staglia nettissimo contro le rocce , così vicino, così lontano. In circa 4 ore , 4 ore e mezza si giunge al Rifugio Pedrotti ( mt 2491). Superata la Bocca di Brenta, metri 2552, punto più alto della traversata si inizia a scendere lungo la vedretta lasciando sulla destra l’attacco della Via delle Bocchette. Continuando per il sentiero 318 in meno di un’ora si giunge al Rifugio Alberto e Maria ai Brentei ( grandiosa veduta sulla Cima Tosa e sul Crozzon di Brenta). In questo tratto si devono superare delle attrezzature che consentono di scendere in sicurezza un modesto salto roccioso. Da qui si prosegue discendendo la Val Brenta, oltrepassando la galleria Bogani si arriva al Rifugio Casinei (mt 1825, ( ore 1,15 ) , da qui si prosegue con il 317 sino al rifugio Vallesinella ( mt 1513 – 50 minuti) infine per strada sino a Madonna di Campiglio ( 4 km circa).
Pranzi e cene nei rifugi, oltre ai pernottamenti. costi in via di definizione approssimativamente 120 euro tutto compreso.
Solo Escursionisti Esperti! Fornirsi di acqua e cibo in caso di bisogno e dell'occorrente per il pernotto nei rifugi (sacco lenzuolo, sacco a pelo, accessori per toilette etc)
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Da Riva del Garda il sentiero del Berghem fino a San Martino (zona archeologica)

https://kicophotosandvideos.weebly.com/17-giugno-sentiero-del-berghem-zona-archeologica-di-smartino-e-rifugio-capanna-grassi.html  giro del giugno 2018 con Escursionista per caso di Lucio Gelain.
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Ringrazio per la descrizione il sito Escursionismo a 360°. Noi faremo qualcosina di più spingendoci fino alla zona archeologica di San Martino e al paesino di Campi.
ITINERARIO:
 San Giacomo q.117 (Iniziamo risalendo la stradina asfaltata CAI 434 alla nostra sinistra che conduce all’abitato di Foci, cartelli e targa del sentiero del Berghem dedicato al socio CAI Claudio Fedrizzi)   –   Foci q.166 (Nucleo di case abitate sulla riva del torrente Albola, bivio della stradina con fontana e cartelli CAI: a destra è CAI 734/735/736, noi continuiamo dritto in salita e arrivati dietro le abitazioni la stradina asfaltata termina, ora il CAI 434 continua per sentiero che entra nel bosco)    –   Bivio q.185 (Cartelli e bivio del sentiero CAI appena entrati nel bosco: a sinistra c’è una piazzola con tabella dove il sentiero CAI senza numerazione conduce all’antico oratorio di Santa Maddalena che sarà il nostro ritorno, continuiamo in salita con il CAI 434 o sentiero del Berghem su sentiero scalinato)   –   Bivio q.210 (Oltrepassato un piccolo e facile tratto attrezzato c’è il bivio, dritto il sentierino non è segnato e continua a mezzacosta conducendo a una presa d’acqua all’interno della forra del torrente Albola, noi continuiamo in salita sul CAI 434)   –   Traliccio Enel q.217 (A pochi metri dal bivio precedente)   –   Laste Basse q.270 (Un cartello indica le placche rocciose attrezzate con cavo corrimano)  –   Traliccio Enel q.318  –   Cascata dell’Ert q.340 (Oltrepassiamo un ponte di legno sul corso d’acqua originato dalla piccola cascata)   –   Bivio q.360 (A sinistra sale un largo sentiero non segnato che va ad innestarsi sul CAI 402 o “strada della Pinza”, il CAI 434 continua a destra superando un secondo ponte di legno posto sul torrente Albola e che seguiamo in leggera discesa)  –   Sterrata q.590 (Oltrepassati dei castagneti delimitati da muretti di sasso ci innestiamo sulla sterrata, a sinistra scende, la teniamo dritto in salita in vista del paese di Campi)   –   Incrocio q.603 (Sulla nostra destra ci sono due larghi sentieri non segnati, continuiamo sulla larga sterrata delimitata da un alto muretto di sasso)   –  Bivio q.618 (A destra sale un sentiero non segnato, stiamo sulla sterrata CAI 434 “sentiero del Berghem” in piano)   –   Bivio q.621 (A sinistra un largo sentiero scende a un capanno di caccia, manteniamo la sterrata)   –   Bivio q.632 (A destra sale un sentiero sterrato che conduce a un capanno in muratura, stiamo la sterrata)   –   Bivio q.633 (Bivio della sterrata: a sinistra scende, andiamo dritto su quella principale in piano)   –    Bivio q.638 (A destra sale un largo sentiero con fondo sassoso, stiamo sulla nostra sterrata/carrozzabile in piano)  –  Asfaltata q.640 (Innesto sulla stradina asfaltata e termine del CAI 434 o sentiero del Berghem, a destra conduce alle case di Zumiani, andiamo a sinistra in discesa)   –   Cazzoli q.630 (Case abitate, continuiamo a scendere)   –   Bologni q.623 (Case abitate, siamo sul punto basso della stradina, ignoriamo un largo sentiero dritto a sinistra che entra nel bosco e stiamo sulla stradina asfaltata che ora inizia a salire)   –  Bivio q.643 (Bivio dell’asfaltata al termine della salita, a destra conduce alla grande chiesa del paese di Campi a poca distanza da noi, dalla parte opposta c’è il cimitero da qui poco visibile, continuiamo dritto con la stradina in falsopiano che inizia a virare a sinistra)   –   Zucchetti q.615 (Appena oltrepassate le case della località di Zucchetti c’è l’innesto sul CAI 402 con cartelli e una maestà: la stradina asfaltata curva a U e continua a salire per malga Grossi e il rifugio Pernici, noi andiamo dritto iniziando la “strada della Pinza”, una forestale con fondo ghiaioso che in seguito alterna dei tratti cementati)   –   Bivio q.550 (Biforcazione: dritto a destra sale un largo sentiero abbandonato, stiamo sulla “Strada della Pinza” in discesa)   –   Bivio q.475 (Bivio della forestale, cartelli assenti: a sinistra a ritroso scende, continuiamo dritto)   –   Bivio q.480 (Cartelli CAI: a destra in salita inizia il sentiero CAI 418 per Cima Sat, stiamo sulla forestale CAI 402 o “Strada della Pinza”)   –   Chiesa di San Giovanni q.441 (Rudere di una piccola torre medioevale utilizzata come chiesetta, una tabella narra la storia, proseguiamo oltrepassando i resti fortificati di postazioni militari della prima guerra mondiale)  –  Bivio q.341 (Bivio della forestale, cartelli: a destra c’è un cartello di divieto d’accesso e conduce a Capanna Santa Barbara e a Cima SAT, continuiamo sulla strada della Pinza che prosegue a sinistra in ripida discesa su fondo cementato)  –  Casa q.275 (Vecchia casa recintata alla nostra destra, in questo punto lasciamo la “Strada della Pinza” che continua la ripida discesa e andiamo a sinistra su largo sentiero CAI senza numerazione, cartelli indicano Foci e San Giacomo)    –   Santa Maria Maddalena q.262 (La chiesa e la grande casa annessa sono in completo stato di abbandono, il nostro percorso continua a sinistra passando dietro la chiesa)  –  Bivio q.185 (Chiudiamo l’anello)  –  Foci q.166   –  San Giacomo q.117. 

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Meteo Riva del garda

Da Costermano alla Valle dei Molini

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Da Costermano costeggiamo il Cimitero Militare Tedesco poi ci dirigiamo verso Poiano e Ca Nova in leggera ascesa. Arriviamo alle prime case di Garda, già in vista del lago, attraversiamo la trafficata Via della Pace ed il ponte girando subito a destra su via Valtesina. Inizia qui la Valle dei Molini che a tratti diventa una forra. La percorriamo tutta incontrando svariati resti degli antichi molini ed attività legate all’acqua. Alla fine della valle giriamo a sinistra per salire verso Marciaga, nostra Cima Coppi da dove ridiscenderemo verso Garda. Ultima parte in salita per tornare a Costermano. Pranzo in locale a Garda oppure al sacco. Il dislivello è contenuto (400 m. ca), in 4 ore e mezza. 

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Meteo Garda

Con Oltre il Tondino alla scoperta di Brescia (a pagamento) con Lara Contavalli

L’anima bresciana è di e nel ferro, come quel tondino che l’ha resa famosa nel mondo e in quel dopo guerra difficile le ha permesso di costruirsi un’economia fiorente.
Quel tondino che è l’anima, il cuore di quel cemento armato che ricostruirà l’Italia cavalcando l’onda del boom economico.
E nasce così, da un’intuizione, dalla capacità di andare oltre creando una nuova visione grazie alla propria tradizione: utilizzare i rottami di scarto di metallo prodotti dalla guerra che grazie alla conoscenza della lavorazione del ferro rinasceranno come tondino di cui c’è necessità ovunque per ricostruire. Ecco cos’è oltre il tondinoè la curiosità di guardare le cose spostando lo sguardo da un diverso punto di vista, il desiderio di comprenderle in profondità e lo stupore di ri-scoprirle nel quotidiano. La scommessa su un grande patrimonio artistico e culturale che chiede solo di essere raccontato.
Perchè Brescia e il suo territorio sono molto di più de la patria del tondino, ed è per questo che così come 70 anni fa un gruppo di uomini ha intuito una nuova potenzialità in un oggetto che sembrava banale, negli ultimi anni la città ha iniziato a puntare sempre di più su arte e cultura riconoscendo in esse la sua storia.
​Io sono Lara e ho scelto per professione di poterti accompagnare in un viaggio oltre il tondino, non sono bresciana ma spero che su questo passerai oltre.
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