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1/3/2021

Guardiamo avanti... by Angelo

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Guardiamo oltre con serenità.
Percepisco molto disagio da tanta gente in questo periodo.
E così si tende ad essere insofferenti verso tutti e verso tutto; qualsiasi evento accada viene vissuto male, come un attentato alla propria libertà.
Si vede tutto dal rovescio della medaglia, si prevedono risvolti negativi ed altri problemi che si creeranno sicuramente dopo che sia risolto quello attuale
Questo non è essere in pace con se stessi ...
Chi non vuole vaccinarsi non è stupido, ma è solamente bloccato dalla certezza di non sapere.
E non servono a niente tutte le spiegazioni puntuali, dove ci spiegano come il vaccino sia stato preparato con cura e cognizione di causa, perché l’unica cosa che non ci possono spiegare (per ovvie ragioni temporali) è quello che potrebbe succedere fra un anno.
È scritto chiaramente sull’informativa allegata alla liberatoria che dovrà firmare chiunque intenda vaccinarsi, come ultimo punto:
“Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza.”
È questo, e solo questo il punto sul il quale non ci sono appigli tangibili per convincere una persona a vaccinarsi con certezze assolute; il resto è fuffa, per noi che non possiamo comprendere la composizione chimica e l’effetto delle molecole mRNA.
Anche avendo fiducia nella scienza e negli scienziati, non è possibile togliere il dubbio, semplicemente perché sappiamo quante volte l’uomo abbia commesso errori anche in buona fede.
Nonostante tutte le certezze tecniche e scientifiche, abbiamo visto aerei cadere inesorabilmente, navicelle spaziali esplodere con l’equipaggio a bordo.
Ma poi l’uomo è arrivato sulla luna ed ha inviato navicelle oltre il sistema solare.
La scienza e la tecnologia ci hanno dotati di comfort irrinunciabili da chiunque al giorno d’oggi e sono state trovate cure per debellare malattie devastanti.
Non è corretto a rigor di logica tuttavia, aver fiducia nella scienza “a fasi alterne”, cioè solo quando si ha convenienza ...
E servono ancor meno sicuramente, gli insulti e la cattiveria che troviamo dappertutto sui social (sia da parte di chi è “pro” che da chi è “contro”).
È un momento delicato; si deve agire con dolcezza, cercando di ricondurre il tutto ad un filo logico.
È impensabile al momento un obbligo vaccinale.
Provocherebbe più danni che benefici come recita il vecchio adagio trentino: “Le robe fate per forza, no le val na scorza”
La paura; quello stato d’animo che ci rovina le giornate, 8 volte su 10, per cose che non accadranno mai (non chiedetemi le fonti da dove ho letto questo dato, perché non me lo ricordo e non ho proprio voglia di andare a cercare ...), ma che serve per restare vigili e poter superare al meglio gli altri due eventi che sicuramente succederanno, non deve però superare quella soglia che trasforma la nostra vita in un inferno.
È la paura che abbiamo quando dobbiamo salire su un aereo o su una funivia; nonostante ci spieghino per benino e con numeri razionali e logici che salire su un’autovettura è 1000 volte più pericoloso, quando siamo appesi per aria ed un refolo fa oscillare la nostra piccola “bolla di esistenza”, proviamo una paura infinita, mentre quando saliamo in auto siamo tranquilli, rilassati e non poniamo nessun ostacolo o dubbio all’uso dell’automobile per spostarci ad esempio da Pergine a Trento, anche se sappiamo che a piedi farebbe più bene a noi ed all’ambiente.
Provate ad immaginare di dover salire su una vettura e sfrecciare ai 100 all’ora per la prima volta nella vostra vita.
Ed una persona non può essere giudicata per la paura che prova, perché è una cosa che non possiamo scegliere con piena coscienza, ma solo cercare di aiutarci a superare gli ostacoli
E niente .... è paradossale !
È solo questione di abitudine; come siamo abituati a salire in macchina senza paura e come non abbiamo remore ad introdurre sostanze estranee nel nostro corpo, nonostante sia chiaramente e scientificamente dimostrato che siano dannose (questa volta, anche con l’ausilio della statistica temporale), solo perché “siamo abituati” e lo abbiamo fatto molte volte.
E non è questione di coerenza, perché se così fosse, chi teme molto per la sua incolumità, certamente smetterebbe immediatamente di fumare ad esempio e con più convinzione rispetto al rifiuto del vaccino.
Come sono paradossali coloro che rifiutano questo vaccino specifico e magari non hanno nessun problema a farsi inoculare i vaccini che sono obbligatori per farsi ad esempio un viaggio in Kenya ...
Chi sceglie di non vaccinarsi non va giudicato, umiliato o fatto sentire ignorante o addirittura scemo, perché proprio non c’azzecca.
Credo dovremmo realizzare che l’umanità è in trappola e credo dovremmo fare il possibile per uscirne, a meno che non si accetti di vedere i teatri chiusi, chiusi anche gli
stadi, niente musica dal vivo, scuole ed ospedali bloccati, sempre mascherine e precauzioni varie, nonché vivere sempre con una certa apprensione, senza aver fatto il possibile per uscirne.
E personalmente credo il vaccino sia una buona idea.
Il vaccino credo sia l’unica arma disponibile per una società come la nostra che ambisce ad essere libera; l’alternativa è solo la dittatura e la violenza (vedi Cina).
NON credo che la società (nella sua maggioranza), accetterà di vivere in questo modo, per cui si cercherà di raggiungere questa fatidica “immunità di gregge” in qualsiasi modo sarà possibile.
Dovremo accettare senza egoismi, la democratica scelta della maggioranza delle persone che non ne possono più di questa situazione e che vogliono ritornare a vivere.
Personalmente credo, affronterò questo passaggio con serenità e guardando oltre; cosa che non siamo più abituati a fare perché facciamo ogni scelta pensando di essere immortali.
Chi ha già fatto i conti con la propria esistenza, credo non avrà problemi ad affrontare questa prova che la vita pone sul nostro cammino.
Ed auguro a voi amici miei, di poter superare questo momento con tanta serenità (anche se questa renziana espressione ormai è bannata ); in fondo a me mancate solo voi, la musica e poter rivedere mia mamma che con la tenacia dei suoi 91 anni, è riuscita a vincere anche questo maledetto virus, nonostante tutte le sue patologie pregresse.
Sinceramente, vi auguro un nuovo anno che ci liberi da questa schiavitù (e questo mi sembra possa bastare).
Buona vita !
Ciao Angelo

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    P.S. Ogni post del blog è di un diverso autore
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    Metti un Escursionista per Passione che si vuole cimentare nell'organizzazione e nell'accompagnamento di piccoli-medi gruppi di altrettanti Escursionisti per Passione. Metti la voglia di scoprire la nostra bella Italia, in particolare Trentino, Veneto, Sudtirolo, Lombardia, montagna, pianura, laghi, collina, musei, antichi borghi e nuove cartoline della bellezza che ci sta d'attorno e che spesso, per fretta o per miopia esistenziale, non riusciamo a vedere.🌅🏞⛰🌌🇮🇹🍾☕🚶🏽‍♀🚶🏽🥾🌲🌿☀🌨💦🍺
    Mi chiamo Enrico Menestrina e sono un Accompagnatore Sezionale d’Escursionismo, figura di base del CAI (e assai sottovalutato, parere personale),  completamente volontario da non confondere con le figure professionali (e molto più competenti) delle Guide Alpine, degli Accompagnatori di Territorio, ambientali e quant’altro.  
    In questo ambito il lago di Garda è luogo ideale per la vicinanza tra la meta turistica raggiungibile in macchina o comunque con impianti e luoghi ameni dove la difficoltà nel raggiungimento della meta è appagata da stupendi panorami e dalla sensazione, effimera ma potente, della conquista. Io organizzo escursioni che sono leggermente più facili rispetto a quelle solitamente proposte dal CAI di riferimento o dalla SAT, sua omologa in Trentino.
    L’importante, comunque è essere preparati fisicamente, il che non vuol dire fare turni massacranti in palestra o correre per delle ore la sera dopo lavoro. Basta anche una camminata di un’oretta ogni sera o mattina (come uno è maggiormente comodo), alternando pochi esercizi di stretching e brevi tratti di camminata veloce per arrivare al week-end sufficientemente preparati. I propri limiti naturalmente ognuno li scopre da solo, andando magari in gruppi di persone che hanno attinenze come le proprie.
    Altra cosa importante, specie se uno i propri limiti non li conosce, sono le letture delle descrizioni delle escursioni, per non trovarsi a partecipare a massacranti maratone essendo fisicamente inadeguati (poi la giornata no capita a tutti, l’importante è non essere lasciati indietro).
    Se uno non ha mai fatto niente, e per niente intendo che gli viene il fiatone se fa un cavalcavia, forse la preparazione va incentivata e rimpolpata. Per cominciare una escursione con 200-300 m. di dislivello positivo (salita) può bastare (se solo quella si dovrebbe fare in un’ora), ultimamente si è capito che è utile anche mettere la lunghezza in modo che uno possa capire dove si va a parare. Comunque se un minimo di allenamento c’è anche una escursione con 5-600 m. di dislivello si può tentare, chiedendo magari alla guida informazioni su eventuali vie di fuga, cioè ritorni anticipati (molti non vogliono neanche sentirlo ma purtroppo succede) o posti di sosta provvisori dove si può magari attendere il ritorno degli altri, in caso di andata e ritorno per la stessa via. Comunque diciamo che il dislivello dice molto sull’escursione.  

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